1. L’anziano vicino


    Data: 15/03/2019, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: lupogrigio77, Fonte: RaccontiMilu

    ... crollai a terra, esausta.
    
    -Non ci pensare proprio. Ora assaggerai i nostri cazzi tutti insieme- disse Diego.
    
    Mi obbligarono ad alzarmi in piedi.
    
    Franco entrò nella mia figa, Diego mi prese da dietro, spingendo ancora più forte di Franco. Daniele mi ficcò il cazzo in gola e Mattia mi prese le mani e mi obbligò a fargli una sega.
    
    Credetti di morire, non mi ero mai sentita in quel modo. Ero eccitatissima e stavo davvero godendo, mi sentivo una Dea del Sesso, capace di risvegliare ed eccitare persino quattro vecchietti di quell’età. Stavano godendo quanto me.
    
    Ebbi l’orgasmo multiplo più violento che avevo mai avuto in tutta la mia vita. Le loro mani erano ovunque sul mio corpo. I loro cazzi squassavano ogni fibra di me facendomi vibrare e godere. Avrei voluto urlare di piacere, ma non potevo col cazzo di Daniele che mi scopava la gola…
    
    D’un tratto uscirono da me tutt’ e quattro insieme proprio quando stavo per raggiungere il culmine dell’orgasmo e sborrarono insieme su di me.
    
    Mi ritrovai completamente coperta di sperma, ovunque. Mi passai la lingua sulla labbra per assaggiarne un po’ e Daniele sorrise.
    
    -Ci pensiamo noi- disse.
    
    Le mani di Diego mi afferrarono da dietro per tenermi ferma e sentii la sua lingua iniziare a leccarmi le spalle e scendere sempre più giù. Franco si dedicò con perizia a leccarmi la figa.
    
    Mattia mi leccò le braccia, i seni e scese giù versò le gambe.
    
    Stavolta riuscii a gemere e a urlare quando Franco e Diego mi leccarono in contemporanea figa e culo, usando anche le mani per eccitarmi ancora di più.
    
    Ebbi un altro orgasmo violento, disturbato però da uno strano trillo in lontananza… un trillo insistente… aprii gli occhi e urlai.
    
    Ero a letto da sola. Nella stanza non c’era nessuno. Il mio sguardo corse alla finestra del vicino, ma era immersa nel buio.
    
    Era stato solo un sogno.
«123»