1. Armadietto numero 359 (3° parte)


    Data: 09/03/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: orsonaked, Fonte: Annunci69

    "Ho sempre cercato di proteggerti, da te non mi sarei mai aspettata un simile tradimento" furono le ultime parole di mia madre prima di tirare dietro di se la porta di casa con una valigia tra le mani.
    
    Non si giro' nemmeno a guardarmi e dopo alcuni attimi tornai nel salotto e mi sedetti a fianco a mio padre che fissava il pavimento con la testa appoggiata sui pugni chiusi.
    
    "Mi spiace pa'....non volevo che succedesse questo disastro", lui qualche istante dopo giro' il volto verso di me e sorridendo mi disse: "Non preoccuparti piccolo, non e' colpa tua" e allungandosi verso di me mi bacio' teneramente sulle labbra. "Le cose erano finite tra noi ormai, lo sai ma forse meglio cosi".
    
    Cosi i giorni cominciarono a trascorrere in un insolita vita a tre, uomini soli che dovevano provvedere a far "girare" una casa senza l'aiuto di una donna: praticamente una vera impresa! Ma dal punto di vista sesso, beh, uno sballo! Vivevo con mio padre un rapporto come tra due ragazzini infoiati di continuo; la maggior parte del tempo stavamo completamente nudi e bastava sfiorarci, in qualsiasi punto della casa per prendere fuoco all'istante cominciando delle scopate favolose. Unica pecca era la sua riluttanza a far venire allo scoperto mio fratello, dopo aver scoperto la rivista porno gay sotto il suo materasso: "Aspettiamo ancora un po', non e' il momento giusto, visto quello che e' successo con tua madre!". In effetti Lorenzo era diventato molto nervoso, ancora di piu' che dopo la ...
    ... separazione dalla moglie.
    
    "Cosa cazzo avete combinato alla mamma, per farla andare via cosi?" ripeteva spesso a tavola "Questo cibo fa schifo, deve tornare qui, altrimenti moriro' di fame grazie a voi due" gridava scagliando a terra le posate prima di rifugiarsi nella nostra stanza. Mio padre mi guardava e scuotendo la testa cominciando a sparecchiare; in una di queste occasioni lo aiutai, inginocchiandomi a raccogliere la forchetta di mio fratello e nel girarmi mi ritrovai a un centimetro dal naso il suo cazzo mezzo barzotto, mentre lui mi guardava con una strana luce vogliosa negli occhi: come potevo resistere? Gli afferrai quindi il cazzo e con la lingua cominciai a picchiettargli la cappella: "mmmmmcazzo, ma che fai, ora?" Ma ormai inginocchiato come una troia cominciai a pompargli il cazzo accarezzandogli i coglioni gonfi e profumati, mentre lui si appoggiava al tavolo posandomi le mani sulla testa. Pochi affondi nella mia bocca lo fecero diventare di marmo, facendogli emettere lunghi sospiri e lamenti ogni volta che raggiungeva la mia gola, affondando in me il suo dardo. Gran porco mio padre ma di piu' io, suo figlio che conoscevo ormai ogni punto sensibile per farlo godere al massimo. Due possenti ruggiti accompagnarono i fiotti caldi e cremosi che riempirono la mia bocca, per poi scendere in gola, dolci e gustosi che ingoiai senza sprecarne una goccia. Una volta uscito dalla mia bocca guardai il suo cazzone palpitante e prementolo leggermente sulla cappella, due ...
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