1. La mia storia, quarto capitolo: fiorenzo


    Data: 06/03/2019, Categorie: Trans Autore: anatrav72, Fonte: Annunci69

    ... letto”. Mi sembrò un po’ strano, soprattutto dal tono della sua voce… ma un attimo dopo capii… “In ginocchio sotto di me: non ti preoccupare, io sono un prete ma con te ci vuole la cinghia e io te la farò assaggiare”.
    
    Rimasi quasi paralizzata: non ero mai stata con un prete, e per un attimo lo sconcerto mi fece desiderare di andar via, poi mi dissi che alla fine non c’era differenza tra un prete e gli altri, e il cazzo sembrava proprio lo stesso… :-) Allora feci cosa voleva.
    
    Mi inginocchiai accanto al letto dove era disteso e attesi ordini: “Succhialo”, e lo succhiai. “Mostra il culo mentre lo succhi”, e alzai il culo e lo aprii. “Girati e fammi vedere il culo”, e mi girai e stetti con il culo vicino al suo viso. Un attimo dopo sentii la sua lingua viscida che mi si infilava in culo e mi infradiciava il buco: mi fece godere solo con la lingua. Non so perché, dato che non lo dico praticamente mai, ma spontaneamente gli dissi che lo amavo e che avrei voluto fare tutto per lui. Quel porco mi rispose: “Cosa vuoi tu a me non interessa un cazzo: è quello che fai che importa, e tu fai quello che voglio io”. Che dire… un uomo perfetto! :-)
    
    Dopo quel giorno lo rividi finché non partì per Trento. Mi lasciò con la promessa di chiamarmi quando sarebbe tornato a Firenze, cosa che fece circa un mese dopo. Ricevetti una telefonata nella quale mi diceva di raggiungerlo in un residence vicino Firenze, verso sera, di mettermi elegante e soprattutto provocante, e ordinandomi di uscire ...
    ... dalla macchina senza cappotto ma soltanto con la biancheria intima, anche era inverno. Giunsi verso le 10 di sera, cercai un parcheggio vicino al suo residence perché non volevo che ci fosse qualcuno dell’albergo che mi vedesse fare quello che mi aveva ordinato: scesi dalla macchina senza cappotto e mezza nuda, sculettando raggiunsi la porta del residence e bussai, la porta era socchiusa, la spinsi e nella penombra vidi Fiorenzo in poltrona, nudo. Ma non era solo: nella poltrona accanto intravidi una figura di uomo, più grosso di Fiorenzo, nudo anch’egli, che mi guardava con curiosità, sorridendo: Fiorenzo disse: “Che ti avevo detto? E’ o non è un bel bocconcino?”, e aggiunse alzando la voce: “Venite, a lei non dispiace di certo”. Entrarono in salotto altri due uomini, vestiti. Io ero rimasta in silenzio fino ad allora e salutai Fiorenzo prima e poi i suoi amici: chiesi chi fossero e Fiorenzo mi rispose che erano suoi “colleghi”. Cazzo! mi dissi… va a finire che mi toccherà farmi un intero convento! :-)
    
    Sinceramente non è che il buco del mio culetto quella volta godette come era prevedibile: i tre “colleghi” non erano all’altezza di Fiorenzo, anzi direi che non gli legavano nemmeno le scarpe, ed io, che nel frattempo mi ero fatta grosse aspettative, rimasi un po’ delusa. Soprattutto mi palparono e leccarono, ma scopare poco… peccato! Un’occasione persa. :-) Anche Fiorenzo se ne dovette accorgere perché si scusò con me e mi propose di andare a trovarlo per qualche giorno a ...