1. Paola


    Data: 02/03/2019, Categorie: Prime Esperienze Autore: ringo00, Fonte: Annunci69

    -ATTENZIONE- QUESTO RACCONTO E' UN'OPERA DI FANTASIA. OGNI RIFERIMENTO A FATTI O PERSONE E' PURAMENTE CASUALE
    
    Boing, boing, boing. Era questo il pensiero che attraversava le menti degli operai quando Paola passava di là. Già, Paola. Ventotto anni, un viso paffuto, capelli neri, corti con una ciocca viola, occhi scuri, sorriso accattivante, forse qualche chilo in più, ma dannatamente sexy: due tette così, una sesta, si vociferava, e un bel culone che faceva venire voglia di darli una bella palpata. Sissignori, Paola era una autentica drizza cazzi. Quando passava tutti non riuscivano a toglierle gli occhi di dosso, da quelle bocce che ad ogni passo rimbalzavano morbidamente. Sembrava apprezzare quegli sguardi, ai quali rispondeva con certe occhiate sensuali che ti lasciavano senza fiato. Tutti gli operai della ditta avevano prima o dopo fantasticato sul portarsela a letto, e circolavano anche certe storielle che la vedevano una dalla scopata facile. All'epoca avevo sedici anni, lavoravo da poco in quella ditta, e da ragazzino puro ed ingenuo non credevo a quelle voci, ma mi sarei dovuto ricredere da lì a poco. Un giorno, ero rimasto al lavoro, sacrificando la pausa pranzo per finire un compito urgente. Maledicendo il caporeparto, mi misi all'opera, ma dopo un po' rimasi a corto della ferramenta di cui avevo bisogno, e brontolando, mi recai in magazzino a prenderla.
    
    Giunto a destinazione però mi giunse alle orecchie un rumore strano; non sarebbe dovuto esserci nessuno, ma ...
    ... guardando meglio, vidi qualcuno, in un angolo. Ma chi... oh, cavolo! Non potevo credere ai miei occhi: il magazziniere, Antonio, uno grosso come un armadio svedese, era in piedi, ad occhi chiusi, e in ginocchio ai suoi piedi c'era Paola, intenta a fargli un succulento lavoro di bocca. D'istinto mi avvicinai: avrei voluto andarmene, ma una insana curiosità mi stava attraendo verso quella scena eccitantissima. Mi nascosi dietro uno scaffale appena in tempo, dato che Antonio aveva emesso un forte grugnito, accompagnato da un gemito soffocato di lei: doveva essere venuto. Infatti, dalla bocca di Paola colava del seme, che leccò via con un'aria da vera porcella. Sentivo il mio pisello crescere nei jeans: mi stavo eccitando a morte. Antonio fece alzare Paola e la fece mettere a pancia in giù su una pila di bancali.
    
    "Giù i pantaloni, troia, che te lo sbatto tutto nella figa!" grugnì. Mi costrinsi a guardare dall'altra parte, però sentii il fruscio dei pantaloni di Paola che venivano calati. Feci forza su me stesso e me ne andai più silenziosamente possibile, con il pisello sul punto di scoppiare. Mi chiusi nel bagno e fui costretto a masturbarmi: bastarono pochi colpi e scoppiai in un forte orgasmo.
    
    Per qualche tempo non accadde nulla, finchè mi ricapitò di restare al lavoro durante la pausa. Me ne stavo lì, perso nei miei pensieri, nella bottega deserta, quando qualcuno mi prese alle spalle, coprendomi gli occhi con le mani.
    
    "Chi sono?" domandò una scherzosa voce di donna. ...
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