1. Cronache vere di una mamma modello – Nel letto del cornuto


    Data: 25/02/2019, Categorie: Cuckold Etero Autore: Mister_Pink, Fonte: RaccontiMilu

    ... poi a separarne le labbra e dopo il dito fu il cazzo già duro a iniziare a giocare con la sua figa, accarezzandola con la cappella gonfia, percorrendola lentamente amplificando il suo desiderio. Poi, lentamente, una dolce tortura il cui esito fu solo quello di accendere ancor di più il desiderio di Minerva, iniziò a scoparla. Pianissimo, pochi centimetri alla volta, il suo bacino contro il suo, i corpi a formare un X, il cazzo che entrava appena per poi uscire, nonostante Minerva cercasse ogni volta di accoglierne un po’ di più, andandogli incontro. “Piano, sii paziente” le sussurrò lui proseguendo con quella tortura. La figa era bollente, se ne accorgeva ogni volta che affondava in lei, così come Minerva a ogni colpo si sentiva sempre più piena e in estasi. Andarono avanti così a lungo, silenziosi, accelerando gradualmente il ritmo, lui ad artigliarle le cosce ogni volta che con un colpo di bacino penetrava in lei, i sospiri di Minerva sempre più rapidi e intensi. “Sssshhhh non far rumore” le ordinò, accelerando contemporaneamente il ritmo. In quella posizione la figa stringeva il cazzo come un guanto, a ogni uscita sentiva la pelle coprire il glande, a ogni affondo avvertiva la cappella penetrare un po’ di più. E quando venne sul suo monte di Venere, si divertì a spalmare il suo sperma. “Adesso profumi di buono” la fece ridere.
    
    “Goong goong goong”. Il suono della sveglia annunciò il momento critico della giornata, quello in cui la possibilità di venire scoperti da uno ...
    ... dei figli che fosse per caso entrato in camera avrebbe causato un disastro soprattutto per Minerva. Che però, paradossalmente, dei due era quella più calma, anzi, l’idea di quello che stava succedendo sembrava divertirla parecchio. “Vai giù con i ragazzi” le intimò lui mentre cercava di nascondersi sotto il piumone, provando ad affossarsi nel materasso. Lei, invece, lo guardava e rideva piano. “Ma buongiorno” lo canzonava, per poi alzare la voce e urlare un “Ragazzi, forze che è ora, alzatevi”. Nel frattempo si vestiva con una nonchalance e disinvoltura che il suo ospite segreto trovava quasi irritante. “Vai giù cazzo!” le ordinò ancora una volta. Lei uscì, ma dopo un paio di minuti, mentre lui ascoltava i suoni della casa al risveglio, rieccola apparire alla porta, ancora una risata nel vedere come lui si stava nascondendo. “Guarda che si vede un braccio, abbassa il cazzo che fa tenda” si divertiva un mondo. Una scarica di parolacce la invase. Fu solo quando dopo pochi minuti sentì la porta di casa sbattere che lui si tranquillizzò, mentre dalla finestra osservava la macchina uscire dal cancello e dirigersi verso la scuola.
    
    Respirò a fondo, si alzò, aprì la porta della camera e si diresse verso il bagno. “Cazzo è da un’ora che la trattengo” pensò. Fu allora che sentì un rumore secco provenire dal basso.
    
    Quando dopo una decina di minuti rivide la macchina avvicinarsi al cancello, fu sollevato. Dal pianterreno i rumori misteriosi, passi, oggetti che venivano spostati, ...