1. Cronache vere di una mamma modello – Nel letto del cornuto


    Data: 25/02/2019, Categorie: Cuckold Etero Autore: Mister_Pink, Fonte: RaccontiMilu

    ... istanti e i vestiti erano già per terra. “Guarda qui, avevi paura di venire, ma il tuo cazzo è di un’opinione differente” gli sussurrò Minerva con un tono divertito. “Zitta che ti sentono” le spinse la testa, fino a che il cazzo sparì del tutto nella sua bocca.
    
    Era una situazione tanto assurda quanto eccitante, il marito di Minerva via per un paio di giorni e lui al suo posto nel letto matrimoniale, pochi centimetri di muro neppure troppo spesso a dividerli dai figli. Una situazione sufficiente per non avere neppure un’erezione, preda della tensione, o esattamente il contrario. Come infatti succedeva a lui. Le afferrò la testa, sapeva che a lei non piaceva, anima troppo libera anche solo per farsi bloccare nel momento del sesso, ma in quel momento non poteva protestare se non per qualche mugolio ovattato mentre la testa faceva su e giù. Poi la fece stendere nel letto e si gettò con la bocca tra le sue gambe. L’odore della sua figa gli era piaciuto da subito, tenue, delicato, appena appena dolce. Se lui era eccitato, lei era estremamente bagnata, quella notte che tra poche ore avrebbero ricordato come la follia più grande compiuta nella loro vita li aveva resi carichi di desiderio e passione.
    
    “Ti voglio dentro”. Più che un desiderio fu un ordine e lui non si fece pregare. Lentamente risalì con la bocca verso la sua bocca, baciandole l’ombelico, mordendo un capezzolo, leccandole il collo, fino a che le loro lingue non si incrociarono. Pochi istanti e il cazzo trovò la ...
    ... strada verso il suo piacere, una figa calda, bagnata, pulsante di desiderio, che lo accolse quasi risucchiandolo al proprio interno. “Aaah”, a Minerva scappò un gemito, subito coperto dalla bocca di lui che piano iniziò a muoversi dentro di lei. Sentiva la pelle del cazzo che scivolava a ogni movimento, accarezzandola e amplificandone il piacere, quel cazzo non lunghissimo ma grosso che la riempiva tutto. Il letto cigolò sotto qualche colpo più impietoso. “Cazzo, senti che casino” si preoccupò lui, mentre Minerva incurante di tutto continuava a muovere il bacino verso di lui. Non ci volle molto a entrambi per raggiungere il primo orgasmo di quella lunga notte, altri ne seguirono, dandosi piacere in ogni modo possibile, bocca, mani, e poi ancora cazzo a profanare più e più volte quella figa che per quella notte sarebbe stata cosa sua, mentre dalla portafinestra a vetri che dava sul terrazzo – la sua via di fuga nel caso di imprevisti, come nel più scontato dei cliché – la luna giocava con le loro ombre.
    
    Era notte fonda quando si addormentarono uno abbracciato all’altra, la schiena di lei contro il petto di lui, le gambe intrecciate, la sua barba incolta a solleticarle la schiena.
    
    Il risveglio, nel buio di un’alba ancora da venire, fu un leggero sfiorarsi sempre più insistito, le mani di lui ad accarezzarla, le gambe di lei a incrociare le sue, baci appena accennati sempre più vivaci. Lentamente una mano scese tra le gambe di Minerva, un dito ad accarezzarle il clitoride e ...