1. L’importanza di fare sport


    Data: 22/02/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Gabrihole, Fonte: RaccontiMilu

    ... lui.
    
    ‘E perché non qua?’ ribatto.
    
    ‘Voglio fare le cose per bene’ mi risponde.
    
    Accetto ma gli chiedo di lavarmi la schiena, lui accetta sapendo che non &egrave sulla schiena che voglio che si concentri, e infatti dopo pochi secondi mi spinge contro le piastrelle, lui &egrave dietro di me e preme col suo corpo contro il mio, impedendomi di divincolarmi, e in un orecchio mi dice: ‘lo sapremo solo noi, vero?’
    
    ‘Sarà il nostro segreto’ rispondo io.
    
    A quel punto lui infila una mano fra le mie natiche, incontra il buco insaponato e inizia a frugarci attorno poi dentro, io gemo di piacere e anche un po’ di dolore visto che non &egrave molto delicato e con quelle manone ci va giù pesante.
    
    Mi parla nell’orecchio e mi chiede se sono la sua troia, rispondo di si e lui con le mani va giù più pesante, a quel punto mentre lui mi bacia sul collo e mi tiene premuto contro le piastrelle gli dico sotto voce: ‘inculami, ti prego!’.
    
    Non se lo fa dire due volte, guida la sua cappella contro il mio buco già allargato dal lavoro della sua mano e con un colpo secco mi spinge dentro tutta l’asta, io inarco indietro la schiena per fargli capire che lo voglio, lui mi afferra per i fianchi e ad ogni colpo nel culo che mi da con tutta la forza che ha si aiuta con le mani, tirandomi verso di se.
    
    Di colpo sfila il cazzo, spero non sia perché sta già venendo perché io non ne ho ancora avuto abbastanza, invece mi butta per terra, sul pavimento della doccia, a pancia in giù, mi sale ...
    ... sopra e mi impala di nuovo senza troppi complimenti.
    
    Mentre &egrave li sopra di me che mi fotte a tutta forza mi chiede se posso fingere di non volere, io accetto perché questo genere di giochi mi piace molto, quindi comincio a implorarlo di lasciarmi andare e ad offrirgli un pompino con ingoio in cambio del mio povero culo.
    
    Mi risponde che non se ne fa niente, che potrò dimenarmi, scalciare, urlare, ma lui resterà dentro di me finché non avrà finito.
    
    Iniziamo così la danza dello stupro, io non voglio e lui continua, più gli chiedo di smettere più si eccita finché sento che sta per venire.
    
    Non dentro! Esclamo, e questa volta non voglio davvero, lo conosco appena.
    
    Lui sfila il cazzo e sono già pronto a prendermi la sua sborrata in bocca o sulla schiena, invece mi afferra di nuovo e mi mette a pecora, poi mi afferra i polsi e mi fa appoggiare le mani sulle mie natiche, ordinandomi di tenerle aperte e mostrargli il buco.
    
    Io sono appoggiato con la faccia sul pavimento e il culo per aria divaricato da me stesso per compiacerlo, convinto che voglia segarsi mentre lo guarda e venirci sopra. Invece con un colpo secco me lo reinfila dentro e ricomincia a fottermi violentemente.
    
    Ad ogni uno dei suoi colpi sembra che il cazzo mi debba uscire dalla bocca, gemo come una puttanella mentre lui si dimena dentro di me poi a un certo punto il ritmo dei colpi cambia, rallenta, e mi rendo conto che sta per venire.
    
    Gli urlo ancora: ‘non dentro! Non dentro!’ ma lui non sente ...