1. Una sveltina nel retro


    Data: 18/02/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: RedTales, Fonte: Annunci69

    Margherita era una ragazza bellissima. il suo fisico era perfetto. Sembrava una modella, di quelle che si vedono sulle riviste di moda. Ma aveva un piccolo segreto. Oltre ad un nasino all'insù veramente sbarazzino, ad un sorriso smagliante e sempre disponibile per tutti, alla pelle liscia e perfettamente glabra su tutto il corpo, ad un seno minuto ma piacevole, ad un culetto sodo ed incredibilmente tondo, a dei fianchi stretti, a delle gambe lunghe e affusolate e a delle cosce veramente vellutate, aveva un piccolo pisello con due minuscole palline che lo contorrnavano. Tanto per dire, a riposo spariva perfettamente nei mini slip e la sua lunghezza non superava i tre centimetri. Quando era eccitato poteva essere paragonato ad un mignolino. Con un diametro di poco superiore al centimetro ed una lunghezza di cinque o sei centimetri. Chiaramente il tutto era perfettamente liscio e privo della benché minima peluria. Anche lui, come tutto il resto, era bellissimo. Perché, anche se così minuto, svettava dritto e duro, come a chiedere di essere... assaggiato e sempre pronto a dispensare ai fortunati che potevano averlo, il suo dolce nettare, anche se in limitatissima quantità.
    
    Margherita non aveva mai voluto privarsi di quello che riteneva il suo segno distintivo...
    
    In compenso, se il pisello era di dimensione ridotte, il buchetto che Margherita si faceva penetrare era caldo, accogliente e ben dilatato.
    
    Ho conosciuto Margherita ad un distributore automatico di ...
    ... benzina.
    
    Mi ero fermato per metter un po' di gasolio e ho notato quella splendida ragazza con una camicetta chiara semitrasparente che lasciava vedere in modo esplicito i capezzoli e con una gonnellina di jeans che, a fatica copriva il sedere quando stava dritta. Figurarsi quando si piegava leggermente in avanti... Era alle prese con il tappo del serbatoio che sembrava non voler aprirsi. Le chiesi gentilmente se voleva che ci provassi io e lei, con un sorriso stupendo annui. Le aprii il tappo e le chiesi se potevo, già che c'ero, di farle rifornimento. Con una vocina amabile acconsentì. Fatto, riposizionali il tappo. Lei mi ringraziò e girò attorno alla macchina. Prima di salire mi guardò ed entrò. La salutai ma, invece di partire uscì di nuovo. "Vuoi che beviamo una cosa?" Non mi pareva vero. "Sicuro. Certamente. Hai in mente un posto?" dissi con una velocità esagerata. "Ma che cazzo sto facendo", pensai. Ma lei, incurante del mio modo di esprimersi mi disse di seguirla. Salii in macchina e mi misi dietro alla sua Panda. Dopo pochi minuti si arrestò davanti ad un condominio. Mi fermai, scesi e mi avvicinai alla porta. Lei si attardava in macchina, trafficando con qualche cosa, come per aspettare che arrivassi li. Poi aprì la porta, lasciandomi vedere due splendide cosce, e scese. Aveva anche due scarpine con un lungo tacco che le slanciavano le gambe. Quelle bellissime gambe. "Io sto qui, salgo un attimo, devo prendere il telefonino". Mi disse subito. Poi si girò e si avviò verso la ...
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