1. Regole di buon vicinato - solo un brutto sogno


    Data: 07/11/2017, Categorie: Gay / Bisex Autore: FinnTanner, Fonte: Annunci69

    ... Anche se Marco non sembrava molto convinto.
    
    Passammo per un soffio. Segnai dieci punti al ventesimo del terzo tempo. Praticamente due secondi prima del fischio finale. Per un attimo dimenticai le mie preoccupazioni travolto dall’euforia dei miei compagni e dai festeggiamenti per le semifinali. Erano sette anni che la nostra scuola non andava oltre la fase a gironi delle regionali. E il torneo nazionale iniziava a diventare più concreto ad ogni vittoria.
    
    Mi stavo rivestendo dopo la doccia insieme agli altri quando notai una notifica lampeggiare sul telefono. Ormai mi ero fatto prendere dallo spirito dei festeggiamenti e non me ne preoccupai. Neanche quando vidi il nome di Simone. Almeno finché non rilessi il messaggio per la terza volta. Erano solo poche, semplici, innocenti parole. Eppure mi fecero sprofondare.
    
    “Ci rivediamo stasera da te, porto la birra”
    
    «Abbiamo vinto, cazzo! Abbiamo vinto! Dani, abbiamo vinto!!» Marco saltellava di allegria come un dannato coniglio.
    
    Io ero frastornato. All’improvviso i ricordi mi avevano travolto con la violenza di una palla di ferro da demolizione. Non era un sogno, cazzo, non era uno stupido sogno. Era un incubo, ed era vero.
    
    «Dani, che hai? Forza, abbiamo vinto!!» Marco sembrava sinceramente persuaso che dopo una vittoria fosse impossibile stare male. O forse che vincere aggiustasse ogni cosa.
    
    Quanto avrei voluto che fosse vero.
    
    Una volta a casa non trovai niente di meglio da fare che starmene seduto e battere la ...
    ... testa sul tavolo maledicendomi per la mia stupidità. Eliminai l’annuncio, come se quel gesto potesse cancellare anche tutto il resto. In fondo ci speravo, e quasi me ne convinsi finché il campanello non mi riportò alla realtà.
    
    «Ciao, piccolo,» Simone entrò con la solita spensierata arroganza. Non lo faceva di proposito. Era semplicemente così. «Hai dormito bene? Non è l’effetto che faccio di solito, sai?»
    
    «Ciao,» risposi cauto.
    
    «Chissà se il tipo con la maschera scoperà con suo figlio.» Disse serio all’improvviso.
    
    Rimasi spiazzato, non sapevo cosa dire, come comportarmi, neanche avevo la minima idea di cosa stesse parlando. Ormai faticavo a ragionare lucidamente.
    
    Simone mi fissò in modo strano, forse pensava che sarei svenuto di nuovo. «La serie... l’uomo coperto di gomma, la casa infestata e via dicendo… Dani ci sei?»
    
    Mi ci volle qualche secondo per registrare le sue parole. «Ma… tu… ieri…» mi serviva un eternità per formulare pensieri coerenti e tradurli in parole.
    
    Simone continuava a fissarmi e iniziò a far roteare leggermente la testa a tempo con una mano, come invogliandomi a continuare o forse a darmi una mossa.
    
    «Ieri tu ti sei spogliato, proprio laggiù, davanti a me!» Dissi alla fine tutto d’un fiato, indicando con un dito un punto davanti al divano del soggiorno. Immediatamente mi sentii molto stupido e abbassai di scatto il braccio. Mi tremavano le mani e le strinsi a pugno tenendo le braccia strette lungo i fianchi. Non avevo più il coraggio ...