1. Sabato Pomeriggio


    Data: 07/11/2017, Categorie: Etero Autore: Morgana78, Fonte: RaccontiMilu

    ... lui in accappatoio, entrando mi guardò sorridendo
    
    “non sei ancora vestita?”
    
    “aspettavo Te per la crema”
    
    “dove devo spalmarla? Sulla schiena?”
    
    “veramente l’ho data solo alle gambe… anzi.. solo fino al ginocchio”
    
    Mi guardò sconsolato:
    
    “ho capito, lascia che finisca io”, si avvicinò, sempre sorridendo, mi prese il tubetto e si mise a spalmare la crema riprendendo da dove mi ero fermata. Mi piaceva il tocco delle sue mani sul mio corpo, mi piacevano le sue mani che salivano sulle cosce, le avvolgevano, le stringevano. Adoravo il tocco del palmo, delicato, sullo stomaco e quello più spavaldo sul petto
    
    “a loro dobbiamo darne un po’ di più.. se vogliamo che si mantengano così belle” lo diceva ogni volta che ne cospargeva un’abbondante dose sul seno: e con cura quasi maniacale lo massaggiava finchè tutta la crema non era assorbita, e ad ogni passaggio, maliziosamente, lasciava che il pollice, o il palmo, sfiorasse il capezzolo: lo sentiva quanto mi eccitava questo giochetto.
    
    “E ora, togli tutto e girati, che la spalmiamo anche sulla schiena”
    
    Obbedii, docile, come sempre. Mi girai e sentii le sue mani appoggiarsi sulle spalle e col pollice massaggiarmi la base del collo, era delizioso, e la cosa migliorò ancora di più quando le mani si distesero lungo il trapezio e le sue labbra mi sfiorarono il collo: non riuscii a trattenere un piccolo gemito di piacere. Le sue mani scesero lungo la schiena mentre le sue labbra, calde, continuavano a scivolavano lungo ...
    ... il collo in baci sempre più insistenti..
    
    “Ste… fai il bravo… se no facciamo tardi” riuscii a dire prima che la sensualità e l’eccitazione del momento avessero la meglio
    
    “ok –disse mordicchiandomi il lobo dell’orecchio destro- ma non pensare che finisca qui…”
    
    Sorrisi… certo che non sarebbe finita lì!
    
    Sentii freddo quando si staccò e fui tentata di dirgli che la cena poteva anche aspettare, ma ormai l’incanto era spezzato e lui odiava fare tardi, ma non avevo alcuna intenzione di lasciare che tutto si raffreddasse così e lui neppure perchè lo sentii prendere un altro po’ di crema e spalmarmela con forza sulla schiena, spingendo sui paravertebrali e indugiando voluttuosamente sui fianchi. Poi le sue mani scesero sul sedere, prima delicatamente poi con più foga, lo sentivo spingere e impastare, prima un gluteo, poi l’altro con le mani calde, desiderose. Poi mi diede due piccoli baci sul fondo schiena
    
    “finito”
    
    “peccato”
    
    “ehh… ci aspettano”
    
    Sorridemmo entrambi.
    
    “E tu la vuoi spalmare un po’ di crema? Vuoi che lo faccia io” gli dissi girandomi, ormai completamente nuda, e guardandolo con aria maliziosa…
    
    “dai piccola, che facciamo tardi, che ne dici di rimandare tutto a dopo? Appena possiamo salutiamo tutti e torniamo a casa per finire ok?”
    
    “ok” dissi un po’ imbronciata, mi piaceva fare la bambina capricciosa con lui.
    
    Lui si alzò, si tolse l’accappatoio e notai, con piacere, che quel massaggio aveva fatto effetto anche su di lui!
    
    Indossai le ...