1. Affrancato realmente


    Data: 05/02/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Ero concretamente imprigionato nel traffico caotico e frenetico del lunedì mattina, avevo già perso una buona ora nel cercare un indirizzo, imprecando e maledicendo a tutto spiano quegl’infiniti sensi unici che qualche assessore dissennato e sadico addetto all’urbanistica aveva sparpagliato qua e là tra l’altro senza risparmio e senza senso per tutto il centro della città, quando all’ennesimo semaforo rosso fui affiancato da una ragazza in motorino. Erano i primi giorni di maggio, però quel caldo inatteso e soffocante era arrivato notevolmente in anticipo, giacché aveva costretto la gente a un precipitoso e rapido cambio del guardaroba. La ragazza, invero, aveva scelto di lasciare scoperta un’ampia porzione della propria pelle, mostrando generosamente le gambe snelle e già abbronzate con una bella scollatura messa in risalto da un bustino molto ridotto, mentre una cascata di capelli castani fuoriusciva da sotto il casco ricoprendole le spalle come un mantello.
    
    In attesa del semaforo verde che scattasse lei si voltò a osservare il suo vicino di fila. Io dovevo essere in uno stato pietoso e scadente, dato che il condizionatore funzionava poco e male, grondavo sudore come una fontana e la camicia s’era appiccicata addosso come una seconda pelle, il contrario di come avrei dovuto presentarmi all’appuntamento per il quale sarei dovuto essere già presente, lei intanto mi sorrise:
    
    ‘Non devo essere un piacente spettacolo, vero?’ – accennai sorridendo.
    
    ‘Osservandoti da ...
    ... vicino appari leggermente strapazzato, in effetti non sei per niente male’ – rispose.
    
    ‘Sei molto gentile. Scusa, sapresti indicarmi la via più breve per raggiungere via Brecht, tenuto conto che &egrave da parecchio tempo che viaggio a vuoto?’.
    
    ‘Dove devi andare di preciso?’ – sollecitò lei.
    
    ‘Devo recarmi presso lo studio legale associato dell’avvocato Neri. Sapresti suggerirmi come si arriva là?’.
    
    ‘Certamente, quest’oggi sei proprio favorito dalla sorte, non ci crederai ma io sto andando proprio lì, dai seguimi’.
    
    In quel momento scattò il semaforo verde, partii cercando di non perderla di vista mentre s’infilava disinvolta e spedita tra le autovetture. In verità fu realmente un vantaggio della buona sorte averla incontrata, infatti, dopo qualche minuto arrivammo a destinazione, lei trovò subito dove parcheggiare il motorino, mentre io dovetti girare ancora un po’ per sistemare la macchina. Afferrai la mia valigetta e mi diressi verso il portone del palazzo, visto che lei mi stava aspettando lì davanti. Nel frattempo si era sfilata il casco sistemandosi i capelli. Era davvero una bella ragazza, piuttosto alta, snella, probabilmente non aveva più di vent’anni e mi presentai:
    
    ‘Ciao, mi chiamo Mario. Non saprei come ringraziarti, perché senza il tuo aiuto forse non ce l’avrei mai fatta ad arrivare fin qui’ – tendendomi la mano.
    
    ‘Piacere, io sono Elena. Non c’&egrave di che, perché &egrave stata una cosa da niente, conosco bene la strada’.
    
    Suonai al citofono, ...
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