1. Né spensierata né completa


    Data: 29/01/2019, Categorie: Etero Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    Fra qualche istante lui mi contatterà e ben presto mi raggiungerà, io malgrado ciò non sarò pronta, considerato che rimango qui incollata, stando alle costole presso la finestra aperta sulle stelle, appiccicata in conclusione ad aspettare poi chissà che cosa. Là di fuori ci sono le luci, puntualmente come ogni anno è di nuovo Natale, quel contesto magico, uno scenario fiabesco, un contesto incantato e un ambiente indimenticabile, perché io mi ricordo molto bene quante volte da ragazzina ho rivisto le stesse luci splendenti sugli abeti fasciati con le stelle filanti dalla stessa finestra, come una scena già ben collaudata rimasta dentro di me alquanto acuta, consapevole e corposa, in queste notti che emanano irradiando e spandendo atmosfere magiche e persino solenni, per chi ci crede naturalmente.
    
    Tempo addietro, infatti, io contavo le stelle nel cielo una a una, giocando in verità con la mente tentando d’unirle per disegnarne una figura, un brivido, in quanto è un’emozione che ti cattura nel profondo di quella favola che sarebbe poi venuta. Qualcuno m’aveva detto che io non ero una donna, ma moltissime possibilità e verosimiglianze di donna, perché io ero lì, che aspettavo con tutti quei punti interrogativi e quelle girandole che salivano al cielo, per capire poi quale di quelle cento attendibilità di donna sarebbe saltata fuori. Al presente, infatti, non desidero in alcun modo complicarmi la vita né intricarmi tutta la faccenda del conto di quegli anni trascorsi e di ...
    ... quei ricordi che riaffiorano, tenuto conto che oggigiorno mi sento alquanto mutevole, volubile e perfino bislacca, giacché tra poco lui suonerà alla porta e io dovrò andare.
    
    Al momento indosso il vestito più nuovo in velluto di colore verde bosco, è bello, grazioso e proporzionato alla mia figura, è attillato e persino frusciante siccome segna il mio giro vita esile, giacché ne corona esaltandone i fianchi rotondi. Le calze sono d’un velo impercettibile, le scarpine decolleté sono di velluto in tinta come quelle delle grandi occasioni, mentre gli orecchini antichi sembrano gocce di smeraldo fatte apposta per far risaltare l’incarnato marmoreo d’una pelle lattea, quasi evanescente. Per concludere l’ultimo colpo di spazzola alla cascata dei capelli rossi, scintille indomabili simili peraltro a quelle d’una bambola di seta tanto per ravvivare e per rinverdire la fiaba.
    
    Sarà di certo una serata come tante altre con un uomo affascinante e aggraziato, colto e molto stimato, perché io non mi sono affaticata né snervata poi tanto per conquistarti: i soliti giochi di sguardi, un regalino a sorpresa, perché sono ancora capace di stupire, corresponsabile è a questo proposito finanche la mia baldanzosa quanto spavalda millantatrice ironia che riesco a sfoderare emerge nelle occasioni cruciali e impegnative, anche se non so precisamente da dove essa arrivi, perché essa si rivela in definitiva scoprendosi sempre al momento giusto. Di quelle ore che seguiranno, invero, io ne vedo già i ...
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