1. Scopami…è la mia parcella!


    Data: 27/01/2019, Categorie: Erotici Racconti Etero Autore: Carminia, Fonte: RaccontiMilu

    Ciao, &egrave tanto che non scrivo, ma non mi era capitato nulla di eccitante e non mi piace inventare i racconti. Io sono l’avvocato che segue diverse esigenze di gente di provenienza extracomunitaria e che, talvolta, unisce l’utile al dilettevole chiedendo dei compensi in natura. Ma la situazione propizia deve presentarsi da sé, perché sono timida e non voglio grane per la mia professione che comunque esercito con serietà e diligenza. Era da anni infatti che non facevo sesso con i miei clienti. Poi, l’altro giorno, ho portato a termine il mio piano con un giovane albanese che ho difeso in una causa di lavoro.
    
    Il ragazzo &egrave assolutamente bruttino, magro e basso, tanto impacciato che sicuramente (e poi ne ho avuta la prova) non doveva aver mai fatto sesso e si era eccitato al massimo spiando sua madre in bagno dal buco della serratura.
    
    Sapendo che era senza lavoro e voglioso di sesso mi ero ripromesso di proporgli un pagamento di altro tipo al termine della mia prestazione professionale, che sicuramente non avrebbe saputo rifiutare dato che doveva avere una voglia ed una morbosità assurda in fatto di sesso data l’assoluta inesperienza dei suoi 20 anni passati. E così quando gli comunicai per telefono l’esito dell’udienza gli dissi di passare da casa mia per sistemare tutto. Premetto che in studio, come in Tribunale, sono sempre elegante e sobria, mentre a casa naturalmente mi rilasso anche nella mise comoda e pratica. In quell’occasione naturalmente esagerai ...
    ... volutamente e mi feci trovare con una gonna cortissima ed una magliettina infilata sulla pelle senza reggiseno. Vi ricordo che io porto una quarta abbondante per cui la magliettina anziché coprire metteva in mostra le mie rotondità ed i grossi capezzoli scuri. E difatti l’albanesino non smise di mettermi gli occhi addosso da quando lo feci accomodare sul divano. Stava letteralmente sbavando e il cazzo doveva fargli male spingendo sui jeans stretti. Ogni tanto doveva scostarlo con la mano, ma il bozzetto era evidente. Presto venni al dunque, Il lavoro era finito e mi doveva 700 euro. Una miseria soltanto per quanto avevo speso in marche da bollo. Comunque mi ringraziò tanto e mi disse che però in quel periodo non stava lavorando che c’era crisi, ecc. ecc. insomma quella tiritera che tutti questi tipi mi raccontavano quando era ora di pagare. Nel suo caso naturalmente me l’aspettavo già, ed inoltre ci speravo per mettere in atto il mio piano. Così mi avvicinai a lui sul divano e gli dissi che se voleva poteva tinteggiarmi l’autorimessa (era un edile, naturalmente), ma che intanto poteva darmi solo un acconto. Vedendo la sua faccia costernata gli dissi: – tranquillo, lo so che non hai soldi. Ma tu hai la ragazza?
    
    ‘ No, mi rispose, io sempre solo con mamma.
    
    ‘ Eccolo, pensai. Avevo inteso bene che fosse un poverino che si eccitava a spiare la mamma.
    
    ‘ Hai mai visto una donna nuda?
    
    ‘ no, avvocato, ehm. Si, il computer, &egrave capitato ma non dal vivo.
    
    ‘ neanche tua ...
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