1. La campagnola bella


    Data: 05/11/2017, Categorie: Etero Autore: Pierre, Fonte: EroticiRacconti

    ... senza ritegno.
    
    Lei ha reagito sussultando. Stava per lanciare un ‘Ehi!’ che ho zittito sul nascere.
    
    "Ssssh, porcamadonna stai zitta, sono anni che ho voglia di farlo! Sta' zitta cazzo!"
    
    E' rimasta in silenzio mentre nella stia risuonavano i miei sbuffi eccitati. A furia di palpate le tette le sono uscite fuori dalla maglietta e pendevano gonfie e pesanti, sembrava di mungere le mammelle di una vacca. L'altra mano l'ho fatta scivolare tra le sue cosce, le dita si sono infilate sotto il tessuto affondando in una selva pelosa che non immaginavo di trovare, e che ha aumentato ancor più la mia eccitazione...
    
    Ho frugato avido in quella oscena peluria e in poco tempo la fica le si è allagata, adesso ai miei sbuffi si accompagnavano i suoi sospiri eccitati.
    
    "Mmmm puttanadellamadonna se sapevo che eri così vogliosa non aspettavo tutto ‘sto tempo!", le ho detto mentre mi aprivo i pantaloni e tiravo fuori un cazzo enorme che ho puntato dritto fra le sue labbra gonfie.
    
    Ha soffocato un gemito quando gliel'ho spinto dentro poi si è goduta la chiavata più potente mai ricevuta in vita sua!
    
    Ho stantuffato eccitato come un toro in quella sorca pelosa, calda e gocciolante, nella stia dei polli era tutto un mischiarsi di sospiri e ansimi soffocati.
    
    Ho pompato con colpi vigorosi e ad ogni affondo del mio cazzo la bella Patrizia sussultava, piegata a novanta gradi, aggrappata alla rete del pollaio, con le tette che ballavano impazzite nel vuoto.
    
    C'era un caldo ...
    ... infernale e nelle narici entrava penetrante il puzzo dello sterco dei polli, il corpo della bionda campagnola era madido di sudore; gocce che le scorrevano sulla schiena e ovunque, sulle sue cosce colava sudore e umori della fica. Uno spettacolo osceno ed eccitante al massimo!
    
    Ero senza freni e ho spinto il mio cazzo dentro Patrizia, ancora ancora e ancora mentre l’ho tenuta stretta per i fianchi e il suo corpo sussultava e le tette ballavano senza posa. Ho spinto con più forza e grugnito quando ho scaricato in fica una bella quantità di sborra.
    
    Patrizia porta sempre i lunghi capelli raccolti a coda di cavallo e io l’ho afferrata da lì e l’ho fatta inginocchiare sulla terra cosparsa di paglia e le ho messo il mio cazzo davanti la faccia.
    
    "Ora puliscilo, porca!" Le ho detto. E lei si è messa a leccarlo e se lo è infilato in bocca succhiandolo con diligenza.
    
    "Mmm che bei pompini sai fare. Ma dove hai imparato?”
    
    "Ho fatto pratica coi miei fratelli..." Mi ha confessato a bassa voce, tra una leccata all’asta e alla cappella, mentre con le pupille puntate verso l’altro mi ha fissata con un’espressione maliziosa e lussuriosa.
    
    "...Ho incominciato a undici anni a far loro pompini nel granaio, di nascosto, poi siamo passati alle scopate nella fica e in culo che continuano ancora adesso. Nonostante siano tutti e tre sposati non rinunciano mai a una bella chiavata con la sorella quando tornano alla campagna.”
    
    Quelle parole e quelle languide succhiate fatte con maestria me ...