1. Il venditore ambulante 3 -la spesa- vii


    Data: 21/01/2019, Categorie: Gay / Bisex Autore: Soundserio, Fonte: Annunci69

    La mattina seguente era sabato, mi sveglia di buon umore, l’incontro della sera prima fu davvero un gran piacere e quando sollevai la tapparella notai con stupore che in veranda era presente l’uomo baffuto. “Da quando le imprese edili lavorano il sabato?!?” Non mi preoccupai più di tanto e, dopo averlo sbirciato un po’, corsi in doccia, dovevo fare la spesa per il week end. Come al solito mi vestii con il solito rito sotto gli occhi del muratore che, tra una martellata e l’altra, non buttò l’occhio più di tanto, non traspariva nessuna emozione e curiosità. Quando arrivai al negozio riempii completamente il carrello, vi erano molte offerte, e tra una corsia e l’altra notai di spalle una figura intenta a leggere un’etichetta di una bibita, Raffaella. Cambiai subito corsia di corsa stando attento a non farmi vedere, recuperai dagli scaffali tutto quello che mancava e cercai di imbucarmi alla prima cassa libera. Svoltai nell’ultima corsia e mi trovai davanti Marco. Presi alla sprovvista da quell’incontro inaspettato ci fermammo di istinto, i nostri occhi entrarono in contatto l’uno con l’altro. Tra noi non ci fu nessuna parola, solo sguardi. Ci passammo accanto senza salutarci, non ebbi il coraggio di farlo. Superata la sua figura mi girai indietro per guardarlo e prima che voltasse nella corsia, anche lui si voltò a guardarmi. Avevo il cuore in gola e senza neppure accorgermi il pacco si era fatto gonfio. Marco sembrava in perfetta forma, il ciuffo castano-biondo ...
    ... perfettamente tirato su con il gel, la barba incolta, l’occhio chiaro e profondo e la tuta che metteva in risalto il suo fisico.
    
    Dio mio che colpo al cuore. Oltre all’accelerazione cardiaca involontaria, accelerai consapevolmente il passo verso la cassa, non volevo che Raffaella mi vedesse, chissà poi Marco le avrebbe raccontato l’incontro. Il tragitto dal negozio a casa fu inspiegabile, era come se fossi dentro una bolla e quando arrivai a casa, sapendo da Bachisio che quel sabato avrebbero giocato in casa, volevo mandargli un messaggio. Ci pensai e ripensai. Non trovai le forze, cercai di concentrarmi su altro. Aprii il balcone in cerca di una distrazione con il baffuto, ma non era più li. In preda dell’ansia cominciai a girare per casa e fumare una sigaretta dietro l’altra pensando a cosa fare. Alle quattordici e trenta presi coraggio e scrissi un messaggio –“E’ stato bello rivederti oggi, spero che tu stia bene. Un saluto Gabriele”- . Inutile dire che lo stomaco si chiuse completamente e per pranzo mangiai solo uno yogurt alla banana. Le ore passarono, ma da parte di Marco non ci fu alcuna risposta, cercai di distrarmi andando a sbirciare al balcone dove finalmente trovai l’uomo baffuto con il proprietario. I due parlarono a lungo gironzolando avanti e indietro per il terrazzo, Giovanni indossava un pantalone marron con una semplice camicia bianca, mentre l’operaio portava un vecchio paio di jeans scoloriti e aderenti con una maglia sbracciata completamente sporca e sudata, alla ...
«123»