La Luna di Fiele: Epilogo
Data: 14/01/2019,
Categorie:
Lesbo
Autore: Patrizia V., Fonte: EroticiRacconti
Il mattino dopo mi risveglio pesta e dolorante, con il buco del culo che brucia ancora, umido e slabbrato dopo il brutale trattamento subito durante la notte.
Ho dormito con la camicia e gli stivali addosso, e il letto è completamente disfatto dopo la battaglia: ci siamo addormentati senza neppure ripulirci, e soprattutto io faccio davvero schifo: ho una pozza di liquame fra le gambe, risultato di tutta la sborra che Fulvio mi ha rovesciato dentro quando mi ha scopata in tutti i buchi, e ho paura che ci addebiteranno il materasso.
Mi alzo con la schiena a pezzi, e penso con orrore alla corsa in moto che mi aspetta fino a Venezia.
Sento il rumore della doccia, e mi rendo conto di essere sola: Fulvio mi ha preceduta in bagno.
Mi sfilo stivali e camicia e lo raggiungo per darmi una ripulita.
Ci baciamo sotto il getto dell’acqua, e sento subito la sua erezione contro lo stomaco...
Mi prende lì, in piedi sotto la doccia: una sveltina deliziosa, con io che mi reggo su un piede solo e con l’altra gamba allacciata ai suoi fianchi, mentre lui mi regge con le braccia e mi bacia in bocca.
Godiamo un’altra volta così, all’unisono...
Scendiamo al bar per la colazione e troviamo Giulia e Giorgia che mangiano a quattro palmenti, chiacchierando tutte contente.
La Giulia indossa già la tuta da motociclista di Eva con il casco appoggiato accanto, e la Giorgia la guarda con evidente ammirazione: decisamente la ragazzina oltre che una sorella ha trovato anche un ...
... modello da seguire...
Anch’io sono già in tuta: la camicetta bianca è da buttare dopo l’exploit della sera prima, e comunque per noi veneziane è ora di ritornare in Laguna.
Facciamo colazione con calma, godendoci gli ultimi minuti insieme, poi ci salutiamo con un ultimo abbraccio.
Fulvio e Giorgia ci salutano con la mano mentre metto in moto e poi parto rombando con la Giulia stretta alle mie spalle...
Mentre guido giù dalle Alpi discendendo il Piave, torno a riflettere sulla mia luna di miele: a distanza di tanti anni torna a farmi godere come quando ero giovane, anzi ancora di più.
Non provo più niente per il Mauri: il disprezzo di un tempo è svanito, e anche il vago senso di colpa che vi era subentrato dopo il divorzio. Il mio inutile marito era destinato fin dall’inizio ad essere cornuto, e io sono stata un’ingenua a pensare di poter vivere con uno come lui fra i piedi ed essere felice lo stesso, cercando il piacere alle sue spalle.
Però, da quell’errore sono anche venute delle conseguenze positive: sono maturata sia interiormente che sessualmente, ho avuto modo di conoscere molte delle persone che oggi amo e rispetto, e perfino il mio perverso viaggio di nozze continua a darmi soddisfazioni, pur a quasi vent’anni di distanza...
Una vera e propria Luna di Fiele, consumata con una certa perfidia ai danni del cornuto, ma che alla fine mi sono goduta da sola, e che ancora oggi mi ha dato alcuni fra i suoi frutti migliori...
Certo, il frutto di gran lunga ...