1. Io, marco e daniela. una storia cuck


    Data: 04/11/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69

    ... da morire, – intervenne la moglie. – A chi non piacerebbe? Ma avevo paura di perderlo. Una cosa è dirlo e un’altra è farlo… Quindi ho rinviato il tutto a dopo il matrimonio.
    
    - Quindi oggi tutto è a posto, – commentai io di logica.
    
    - Esatto.
    
    - E io cosa avrei in più di altri – domandai, – oltre al fatto che qui in albergo solo l’unico singolo?
    
    - Un sacco di cose, – disse Marco.
    
    - A partire dall’età. – precisò lei. – Sei sulla sessantina e ormai sai controllare le emozioni e le passioni.
    
    - E nei nostri sogni erotici, il terzo uomo doveva essere proprio uno della tua età. – Aveva continuato Marco.
    
    - Inoltre tu sei bello e… – concluse Daniela mentre il marito sorrideva soddisfatto – hai il cazzo che piace a me.
    
    Un’ora dopo salimmo in camera, ognuno nella sua. Mi spogliai e indossai l’accappatoio dell’albergo. Uscii con circospezione e andai alla loro camera. Bussai e mi fecero entrare. Erano in accappatoio anche loro.
    
    Mi diedero la macchina fotografica. Poi si abbracciarono e, per approssimazioni successive, si scaldarono e si spogliarono platealmente. Io scattavo le foto, provando un certo senso di eccitazione. L’uccello sapeva che sarebbe accaduto di tutto. Ma io non avevo idea di come cominciare perché sembravano molto affiatati e desiderosi l’uno dell’altra come se la mia presenza fosse solo un catalizzatore.
    
    D’un tratto però lei, nuda, venne verso di me. Mi slacciò l’accappatoio e lasciò che l’uccello brandeggiasse libero. Smisi di fare foto e ...
    ... lasciai cadere l’accappatoio. Lei si inginocchiò per prendermelo in bocca come aveva fatto in barca. Allargai le gambe e la accarezzai lasciandola fare. Quando le parve di avermelo portato a regime, mi prese per mano e mi portò a letto, dove suo marito ci aspettava ansioso.
    
    Lui si mise pancia in su e allungò le braccia a sua moglie. Lei si portò a lui e si sedette infilandoselo, ci giocò un po’ sbattendoselo in figa e poi si piegò in avanti per baciarlo.
    
    Giusto o sbagliato che fosse, lo presi come un invito. Presi la boccettina di lubrificante dal comodino e lo versai sul il dito, poi lo poggiai al buco del culo e feci pressione. All’inizio era molto stretto, ma poi cedette facilmente adattandosi alla presenza dell’intruso. A quel punto misi le ginocchia ai lati delle gambe di Marco e mi piegai in avanti per portare il cazzo al culo della giovane signora. Lei si mosse per aiutarmi e si fermò solo quando lo avevo puntato bene. Infatti spinsi e anche il cazzo che, come il dito, dapprincipio trovò una certa resistenza, per poi scivolare dentro senza difficoltà. Non mi capita spesso di sentire un culo così accogliente, per cui non persi l’occasione e la sbattei come se la stessi chiavando. Lei mi lasciò fare e così mi accorsi che ero io che le facevo chiavare il marito dominando i movimenti. Due in uno. Nonostante la mia età non più giovanile, venni presto sborrando nel suo retto una grande quantità di sperma come un ragazzino.
    
    D’altronde, quello è il mio modo preferito ...