1. Io, marco e daniela. una storia cuck


    Data: 04/11/2017, Categorie: Sesso di Gruppo Autore: Honeymark, Fonte: Annunci69

    ... accarezzare il culo di tua moglie.
    
    Mi avrebbero mandato a fare in culo, pensai; avevo trovato la proposta indecente e così risolvevo il problema. Mi avrebbero lasciato in pace.
    
    - Eccomi. – Disse la moglie dopo essersi portata in piedi al mio fianco.
    
    - Ecco cosa?
    
    - Mi accarezzi sotto le gonne che poi usciamo in barca.
    
    Intorno non c’era nessuno e allora non seppi far altro che mettere la mano sotto la minigonna fino ad accarezzare il culo. Se portava le mutandine erano microscopiche, perché sentivo solo le sue natiche fresche. Al contatto mi provocarono un sommovimento all’uccello come non mi capitava da tempo se non per scopare.
    
    - Questo puoi farlo sempre, – aggiunse. – Se ci porti per mare.
    
    Mezzora dopo eravamo alla barca. Avevo dato la parola, ma avevo anche avuto un forte interesse erotico a portarli in navigazione.
    
    La barca era uno sloop di 9 metri. Un cabinato utile per fare piccolo cabotaggio. Pensai di fare il giro dell’isola. Saliti a bordo, issai la randa e cazzai il fiocco, accesi il diesel e diedi ordine al ragazzo dell’hotel di mollare la cima.
    
    Usciti dal porticciolo spensi il motore e cazzai le vele per mettermi all’orza. Dopo un po’ eravamo lontani dal centro abitato e mi godetti il senso di libertà che dà la barca a vela e la percezione dell’infinito che offre il profondo e limpido mare blu di Panarea.
    
    Non era caldo, ma neanche freddo. Io avevo indossato pantaloncini e maglietta azzurri, mentre i due erano venuti in jeans. Appena ...
    ... doppiato il promontorio, si erano spogliati nudi e si erano messi in piedi a prua tenendosi alle sartie.
    
    Erano belli da vedere perché sembravano l’allegoria della giovinezza. I loro culi erano due sculture e per la prima volta provai piacere a guardare entrambi.
    
    Rimasero a prua a godersi l’aria e il sole, mentre io stato seduto a poppa controllando il timone a barra. Ad un certo punto Daniela venne da me. L’arietta si era fatta più ruffiana e la guardai con un certo interesse.
    
    - Vuoi un altro acconto? – Mi domandò.
    
    Io non risposi, ma lei venne a sedersi a cavalcioni su di me. Io, automaticamente le misi le mani al culo per sostenerla. Lei si avvicinò all’orecchio, mi infilò la lingua e mi suggerì qualcosa.
    
    - Perché non ti togli maglietta e pantaloncini?
    
    Ma non attese risposta e passò a sfilarmi i pantaloncini. Ovviamente non portavo le mutande perché i pantaloncini erano un costume da bagno. L’uccello balzò fuori e si rivolse al cielo. Ora eravamo nudi tutti tre.
    
    La giovane si inginocchiò e si mise a cercare l’uccello col viso come un animale grufolatore. Quando lo trovò lo stimolò per renderlo più solido e infine abbassò il prepuzio e cominciò a succhiarlo.
    
    Io mi godevo il calore e l’umidità della sua saliva e la morbidezza di lingua e palato. Mi sembrava di sognare perché era da anni che non mi trovavo in una situazione del genere. Il marito, che aveva appena sposato, stava a prua a godersi la navigazione, mentre lei mi sbocchinava.
    
    Devo dire che a ...