1. La patty del centralino


    Data: 02/01/2019, Categorie: Etero Autore: FVidocq, Fonte: RaccontiMilu

    ... “Spesso anche io” penso sorridendo.
    
    Di fronte al centralino c’è la sala server, è fresca, asettica, rumorosa per via dei condizionatori, semibuia. Nessuno potrebbe vedeci… penso. E ci entro.
    
    Arriva la Patty, fa per entrare al centralino “Sono qui” le dico dalla porta socchiusa.
    
    Lei entra, cerca di adattare la vista alla penombra. La porta si chiude automaticamente; “dove?” dice.
    
    “adesso è vulnerabile” penso. L’abbraccio da dietro stringendola, lei trasale ma non dice nulla, le avvicino all’orecchio la bocca, “TI VOGLIO” le dico e le spingo contro il sedere contro il bacino. Sono eccitato dalla situaizone e lei se ne accorge, mi aspetto un ceffone. “SI” sussurra spingendo il sedere contro di me.
    
    Comincio a strusciarmi dietro di lei stringendola a me, con le mani le cerco i seni baciandola e leccandola sul collo;
    
    lei infila subito una mano tra noi due cercando il mio cazzo, trovandolo già durissimo; lo stringe sopra i pantaloni.
    
    le slaccio la camicetta, non porta il reggiseno; con una mano comincio a titillarle e a pizzicarle i capezzoli , con l’altra la stringo a me; le sbottono il jeans e le infilio una mano sopra le mutandine.
    
    “piano” dice lei “non vorrai sprecare l’occasione con una sveltina”…
    
    io rimango un po’ imbamobolato… “…”
    
    Patrizia di si gira e mi abbraccia, la vedo eccitata, mi sbottona i pantaloni che fa cadere alle caviglia, mi abbassa le mutande e ammira il cazzo che ormai è di marmo.
    
    “mmmh… non credevo avessi un coso così ...
    ... grosso”…
    
    “Boh?” penso, “mica ce l’ho tanto grosso”, oddio non si mai lamentata nessuna, però mi conosco. Evidentemente è abituata a misure inferiori…
    
    “Assaggialo” le dico, ma non riesco a finire la parola che ci si è già tuffata sopra con la bocca.
    
    Una potente leccata sulla punta, poi lo impugna con una mano e comincia a leccare l’asta. L’altra mano la sento impegnata sulle palle in un lento e rotatorio massaggio.
    
    Sale e scende sull’asta due o tre volte, poi lo ingoia. succhia il mio cazzo con metodo, pratica, e la immagino nei locali dove la intravedevo a fare pompini a sconosciuti.
    
    Con una mano le scosto i capelli per vedere le sue labbra che circondano il mio cazzo che si muovono intorno ad esso.
    
    Ci sa fare la ragazza; la visuale dall’alto è dominante, lei è accovacciata in punta di piedi, non ha equilibrio, e io mi muovo dentro la sua bocca tenendole la testa e guardandola.
    
    Sento già un primo orgasmo salire. “Oddio se vengo subito faccio una figura da minchione” penso e allora mi impugno il cazzo, lo tiro fuori dalla bocca, le tiro un po la testa da parte e glielo sbatto sulle labbra; “sei brava a succhiarlo” le dico con un tono da attore porno consumato, ma con i rumori dei condizionatori e del “cick ciack” del mio cazzo non mi sente nemmeno.
    
    Provo a renderle il favore, la appoggio di schiena su un tavolino basso. Le sfilo i pantaloni. Porta un paio di mudandine di lycra. Lisce. Scure.
    
    Comincio a passarle due dita sopra e sento che è fradicia di umori. ...