1. Palermo. Agosto, parte seconda.


    Data: 01/01/2019, Categorie: Etero Autore: 170135, Fonte: EroticiRacconti

    ... fedeltà.
    
    Tutto appariva paradossale, in certi intervalli sembrava assistere a monologhi muti.
    
    Erano così attratti l'uno dall'altra da non sfiorarsi nemmeno, quasi a contemplare il qui ed ora.
    
    Senza guardare l'orologio capirono che il tempo era passato, ma ancora ne avevano: voglia e tempo.
    
    Per Lui quella visione, tanto desiderata, era li, a propria e totale disposizione. Tanto bastava per mettere sotto terra quella consapevolezza che lo turbava.
    
    Altrettanto Lei era turbata. Non pensava minimamente alle conseguenze, al suo lui, al tradimento. Era fimmina dura. Aveva già compreso la netta separazione tra il dovere e il piacere, con tutte le accezioni del caso. Stava bene con il proprio lui; aveva scopato bene con l'altro Lui.
    
    La turbava un'altra richiesta, una necessità che cresceva dentro la testa per farsi grande al ventre: aveva voglia della minchia dura, voleva soddisfazione.
    
    Lo osservava, osservava quel pezzetto di carne tra le gambe, moscio, brutto, irriconoscibile. Abituata com'era al sesso coniugale, togliendo i primi anni di attrazione pura, era ormai convinta che sarebbe tornata a casa e avrebbe represso il suo piacere da sola, sul suo letto.
    
    Lui era ancora intrappolato tra ragionamenti filosofici sulla sua condizione di tradimento interiore e di ammirazione asettica e idealizzata del suo desiderio fatto realtà.
    
    Lo scompose solo un particolare, era un osservatore.
    
    C'era qualcosa nel quadro che non tornava. La guardava nel suo ...
    ... splendore, poi la studiava pezzo a pezzo, anatomicamente. La fissava in volto, cercava poi di memorizzare ogni anfratto, ogni imperfezione, ogni linea per farla sua, per sempre, nella sua testa.
    
    Voleva conservare un ricordo indelebile, che invece avrebbe perso qualche tempo dopo.
    
    Ripercorse mentalmente ogni istante, andò avanti, avanti veloce, poi stop - pausa, indietro, di nuovo.
    
    Quasi casualmente Lui si portò una mano al volto, per un prurito sul naso: ecco!
    
    un odore diverso, buono ma diverso. Era il suo pollice, lo aveva tenuto immerso diversi minuti dentro al culo di Lei, odorava di sesso, forte e dolciastro. Aveva finalmente fermato l'immagine, aveva deciso che sarebbe riuscito a farla godere di culo.
    
    Certo un conto sarebbe stato prenderla e stuzzicarla durante il momento di magia che si era creato prima. Ora diveniva impresa ardua, cosa meritevole di abilità a Lui sconosciute.
    
    Era piuttosto bravo nelle relazioni di società ma affrontare dal nulla discorsi così intimi e nascosti, con una donna con la quale aveva poca confidenza, non sembrava cosa.
    
    Si era creata una rapida complicità, figlia del momento. Non aveva di contro la minima idea di come potesse apparire a Lei quella cosa che Lui voleva.
    
    Lei lo voleva ? Durante quella prima leccata intensa non aveva fatto alcun cenno, ma Lui non si era neanche reso conto di averla masturbata analmente.
    
    Assorto com'era non potè notare il sorriso malizioso e risolutorio che Lei da qualche tempo gli stava ...