1. Sono quel che sono. prologo. Cap. 1.


    Data: 01/01/2019, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: CHIODINO, Fonte: EroticiRacconti

    Sono quel che sono. 1 PROLOGO
    
    Ricevuto da una “amica” e riadattato ai nostri giorni.
    
    Ho deciso di scrivere qualcosa della mia vita. Alla fine delle medie ho deciso che sarei stata una gran puttana. Mi sono invece sposata portando con pieno diritto l' abito bianco. A mio marito non ho mai fatto neppure un cornino...Decisamente poco come riassunto della vita di una quarantenne.
    
    Alla festa di XY mi guardo in giro. XW, la padrona di casa è una grandissima stronza. Grandissime stronze le sue e mie amiche. Bei vestiti che indosseremo una volta sola probabilmente. Per i maschi va meglio. Il sarto rifà loro lo smoking al telefono quasi, al massimo poi una prova e spedisce infine l' abito ed il conto a casa. Comoda la vita per loro...visto che di soldi non hanno penuria. Se ci vediamo, quando anzi ci vediamo per un te, TUTTE le assenti, ma solo loro, hanno amanti a dozzine, comprese le figlie liceali...od anche più giovani...
    
    Ho detto al mio aspirante amico di turno che si fa bello della macchina nuova, di accompagnare a casa la mia amica e di sbattersela...non con queste parole ovviamente. Se ci riesce...me lo tolgo di torno. Lui spera di portarmi a letto...ed è un bel giovane...ma il giorno dopo i telefoni diventerebbero roventi...e tutte noi abbiamo il telefono
    
    Vedova e senza figli, di amanti me ne attribuiscono più di uno, spesso contemporaneamente, ma sbagliano. Ho qualche soldo ancora ma...stanno finendo. Mio marito è morto in divisa ma non al fronte. Un ...
    ... incidente stradale quasi a guerra finita. Maggiore di artiglieria. Devo fare qualcosa ma non so cosa. Meno che trentenne, un fisico in ottima forma, corro tutti i giorni in giardino, e...d' aspetto non male . Non una strafica, come ho sentito invece dire di me da un ammiratore, ma non male, anzi. Ho un viso sempre sorridente, dicono, e per il resto, dico io, non sono male. Non è questo però il problema ma i soldi. Parlo correntemente più lingue, sono laureata in lettere ma provando a cercare un lavoro...guadagnerei di che appena pagare una serva. Io di serve ne ho due.
    
    E' pochi giorni dopo che mi sento chiamare da dentro un negozio del centro. Qui stanno finendo di riparare i danni delle bombe. Quando vedo Laura quasi grido. E' la padrona di quel negozio. In centro, vende dalle borsette e mille cose deliziose che noi donne amiamo e che ci sono mancate per tutta la guerra.
    
    E' anche la cara compagna di corso in università con la quale ho preparato parecchi esami. Una secchiona che costringeva anche me a stare sui libri o frequentare lezioni che avrei evitato.
    
    Come allora ogni tanto scompare...facendomi imbufalire peggio di allora...
    
    E ricomincia come allora. Ci vediamo molto spesso poi senza ragione mi da buca, inventando palle come allora. Non sono più però la ventenne che la ammirava incondizionatamente e che non osava chiedere spiegazioni oltre un certo limite.
    
    Allora i miei potevano pagare le spese a stento e non bastava, mi dice ora. Facevo dei lavori ma non osavo ...
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