1. Ritorno in autobus


    Data: 28/12/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Autore: CxMIII, Fonte: RaccontiMilu

    Quando lo vide arrivare, maledisse la sua pigrizia. Accidenti a me, pensò, se mi fossi sbrigata mi sarei risparmiata il carro bestiame.
    
    Il carro bestiame era la corsa che raccoglieva i ragazzi che uscivano dall’istituto tecnico.
    
    Se si fosse sbrigata avrebbe preso quella prima e si sarebbe messa a sedere, ora invece l’aspettava il viaggio in piedi, in mezzo ad una folla di ragazzi maleducati.
    
    Riuscì a salire a fatica dalla porta centrale e si ritagliò un piccolo spazio tra un ragazzo basso, biondo, con la faccia piena di lentiggini ed un altro alto e magro con i capelli lunghi che gli scendevano sulle spalle.
    
    Sedersi neanche a parlarne, nessuno le avrebbe ceduto il posto, anche se la vedevano in difficoltà a causa della borsa della spesa.
    
    Già, la spesa, per un attimo aveva pensato di aspettare il bus successivo, ma i surgelati?
    
    Alla prima frenata, quello alto con i capelli lunghi le finì addosso.
    
    Naturalmente non si scusò, ma poi neanche si scansò.
    
    Era rimasto appiccicato al suo sedere e non aveva alcuna intenzione di spostarsi.
    
    Ma che fa ‘sto scemo, ho quarantasei anni, potrei essere sua madre.
    
    Quarantasei anni. Ben portati?
    
    Diciamo così così, a parte il culo.
    
    Aveva sempre avuto un bel culo, rotondo e sporgente. Quando faceva il liceo aveva saputo che i maschi lo avevano votato come il più bello della scuola, e non era riuscita ad arrabbiarsi per questo.
    
    Anche ora era il suo punto forte: mentre il resto del corpo iniziava a sciuparsi, il ...
    ... suo didietro si era mantenuto intatto, anzi forse aveva giovato di un piccolo aumento di volume, che non le dispiaceva affatto.
    
    Sentì qualcosa di duro che le premeva in mezzo alle chiappe.
    
    Ma guarda questo cretino, me lo sta facendo sentire.
    
    Era una faccenda seccante ma si accorse di non essere arrabbiata più di tanto, se fosse stato un vecchio bavoso, certo, ma questo era un bel ragazzo.
    
    Pensieri stupidi, però non aveva spazio per spostarsi, a meno di non buttarsi addosso a quello con le lentiggini che le stava di fronte.
    
    Trasalì quando sentì le mani iniziare a toccarla, ma non si mosse.
    
    Le dita si infilarono sotto la gonna e risalirono carezzandole la pelle delle cosce.
    
    Disse qualcosa a mezza bocca, per protestare, ma in mezzo alla confusione non la sentì nessuno.
    
    Lui le passò un dito in mezzo alle gambe e lei sentì la fessura che, attraverso le mutandine, iniziava ad inumidirsi e ad aprirsi.
    
    In quel momento l’altro ragazzo cominciò a palparle i seni attraverso la maglietta.
    
    ‘Ma insomma ‘!’. Disse questa volta, a voce più alta, ma nessuno le fece caso, e intanto cominciava a sentirsi strana: i capezzoli si stavano indurendo, mentre le mutandine iniziavano a bagnarsi.
    
    Quello che le stava dietro le infilò le mani dentro lo slip e cominciò a carezzarle le chiappe, poi, quando fu sicuro che lei non avrebbe protestato, afferrò saldamente la stoffa, sui fianchi, e fece scendere l’indumento fino a metà coscia.
    
    Ma è matto, non può scoparmi su un ...
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