1. La madre del mio compagno di squadra


    Data: 27/12/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: Chefpablo, Fonte: EroticiRacconti

    Quando festeggiai i miei 16 anni ero veramente felice finalmente avrei potuto avere in regalo dai miei genitori un motorino. Finalmente avrei potuto dire addio ai mezzi pubblici, alle scarpinate per andare a scuola o agli allenamenti. Da mesi fantasticavo sui vari modelli e su quanto questo avrebbe permesso alla mia libertà di prendere il volo.
    
    Finita la giornata scolastica tornai a casa certo di trovare le chiavi del mio nuovo scooter in una scatoletta con un bel nastro e un biglietto di auguri dei miei genitori.
    
    Felice ed emozionato entrai in casa e vidi mia madre in lacrime.....mi precipitai da lei e le chiesi cosa fosse successo....mio padre aveva perso il suo posto di lavoro per la delocalizzazione della nota multinazionale per la quale lavorava come dirigente da molti anni.
    
    È stato un attimo, ho capito che il mio desiderio sarebbe rimasto un sogno, tra le lacrime mie e di mia mamma capii che non potevo chieder nulla, men che meno un costoso scooter.
    
    Nel silenzio e in un'atmosfera surreale abbiamo pranzato e solo al momento di mangiare una torta fatta dalla migliore pasticceria della città.
    
    Abbiamo dimenticato per un momento ciò che ci aspettava in futuro, spensi l'unica candelina che con la sua fievole luce illuminava il numero 16.
    
    Sorrisi e abbracciai i miei genitori, questo ha rasserenato momentaneamente gli animi e mentendo, dissi "Non preoccupatevi tanto ero ancora indeciso sul modello di scooter che volevo, lo prenderò il prossimo anno"
    
    Così ...
    ... continuai a far gli abbonamenti dei mezzi pubblici.
    
    Ma forse, come si dice, non tutti i mali vengono per nuocere.
    
    Al mattino prendevo, a pochi metri da casa, sempre lo stesso mezzo che in circa 25 minuti mi lasciava quasi davanti a scuola, quella mattina il pullman era molto affollato, a dire il vero come quasi ogni giorno e ad una fermata successiva alla mia sali altra gente e tra loro notai una signora alta un po' più di me, bruna con un vestito elegante. Guardando meglio riconobbi la signora Marta, la madre di un mio compagno di squadra, mi ritrovai a fissarla, lei se ne accorse ma in un primo non mi riconobbe, e si volto', subito dopo però accadde qualcosa , vidi la signora Marta girarsi di scatto, inveire e fulminare con lo sguardo un uomo che era dietro di lei, capii che era arrabbiatissima e a passo svelto, forzando il passaggio tra la gente, si venne a mettere vicino a me, esattamente davanti a me.
    
    Fu in quel momento che mi riconobbe e mi salutò con un bel sorriso.
    
    Ciao Fabio, come stai, come sei cresciuto è un po' che non ti vedo. Sai mi sono spostata perché quel porco dietro di me mi ha messo una mano sul sedere, mi ha fatto troppo incazzare.
    
    Io ascoltai le sue parole , ma dovetti ripensare a cosa mi aveva detto.
    
    Avevo notato solo il suo sguardo, il suo seno che avevo a pochi centimetri dal viso e soprattutto sentii il suo intenso profumo che mi impediva di risponderle.
    
    Gli scossoni del pullman, più di una volta, ci avvicinarono e la sua pancia si ...
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