1. Che cosa si vede dal Buco?


    Data: 20/12/2018, Categorie: Etero Autore: Valery92, Fonte: RaccontiMilu

    ... tiro che fa capolino dal buco e invade lo spazio del mio gabinetto.
    
    Non so cosa rispondere; è veramente un cazzo enorme. Forse non è lunghissimo, ma è grosso, spesso. Ora che lo vedo pure in erezione mi sembra impossibile. Non trovo l’aggettivo adatto per descriverlo.
    
    Con un po’ di esitazione sfioro la cappella di quel cazzo con la punta delle dita.
    
    – Dai continua così. – M’incita il tipo dall’altra parte.
    
    Cazzo, ho il cuore che mi batte a mille.
    
    Lentamente afferro con una mano l’uccello e lo stringo con delicatezza. Il membro è caldo, quasi bollente; ma soprattutto è grosso. Con una sola mano non lo riesco a tenere in pugno per intero.
    
    Non riesco a credere che sto stringendo quel cazzo super dotato tra le mani.
    
    Non ho mai gestito un affare simile.
    
    Inizio a segarlo molto lentamente. Lungo la mano mi cola un po’ di liquido uscito dalla punta della sua cappella. Mano a mano che continuo la mia opera, sento il tipo genere qualcosa dall’altra parte.
    
    Passa qualche minuto in quell’afoso gabinetto. Sono tutta sudata, ma sarebbe stupido dare la colpa al caldo. In realtà sono accaldata ed eccitata di mio. Ignoro quindi il sudore che mi deve imperlare il viso.
    
    Allungo la faccia di fronte a quell’arma. Rallento il ritmo con cui lo sto segando e provo a leccargli la cappella.
    
    In bocca un’esplosione di sapori mi assale. Quel cazzo odora ancora di pipi e ne deve essere rimasta sulla punta. Sa di salato, di sudore e altre schifezze simili. Se non ...
    ... fossi così eccitata, lascerei stare schifata; però continuo a tenerlo in bocca.
    
    Passato qualche secondo mi abituo all’odore e al sapore e inizio a leccare avida. Quando sento che l’uccello è inumidito bene lo prendo in bocca.
    
    La cappella di quell’uomo è talmente grossa che sono costretta a spalancare la bocca per accoglierla tutta, poi lentamente spingo la faccia verso il sesso dell’uomo.
    
    Tento di spingermi più profondamente possibile, ma dopo un po’ sono costretta a fermarmi. Ho la bocca piena di cazzo che mi arriva sino in fondo. Mi vengono anche conati di vomito.
    
    Velocemente me lo tolgo tutto di bocca con un sonoro ‘Fop’ e ritorno a respirare. Mentre ansimo, guardo quell’uccello bagnato della mia saliva. La cosa mi eccita ancora di più e mi spinge a ripetere l’operazione.
    
    E’ come una sfida. All’inizio è difficile mettermelo per intero in bocca senza soffocare o tossire, poi mi abituo sempre di più. Quando ormai ho preso dimestichezza con quell’ammasso di carne, non ho più bisogno di usare le mani per segarlo.
    
    Ogni volta prendo un bel respiro e m’infilo in bocca quell’uccello. Riesco a pompare avanti e indietro quattro o cinque volte con un buon ritmo fino a quando non devo riprendere il respiro.
    
    Non so per quanto tempo dura quel pompino, so solo che sto sudando come una maiala. Avverto rivoli di sudore che mi colano lungo la schiena e sul volto; i capelli dietro la nuca sono tutti bagnati. Mi sento eccitatissima. Mi sento letteralmente avvampare di ...
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