1. Il male che ci piace


    Data: 18/12/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Etero Sensazioni Autore: PiccolaPops, Fonte: RaccontiMilu

    ... ancora di più, chiusi le gambe mentre lui beveva un sorso, se ne accorse e mi fece sedere sul divano vicino a lui, mi fece finire il suo whisky e poi legò ogni polso alla rispettiva caviglia in questo modo ero bloccata, con la figa bagnata a sua disposizione. Quella posizione mi eccitava, mi eccitava sapere che non avrei potuto fare nulla per fermarlo e soprattutto mi eccitava l’ignoto, il non sapere cosa mi stava per attendere, quali subdoli modi si stava inventando per farmi godere. Si allontanò da me, sembrava piacergli davvero lasciarmi in attesa di lui, farsi desiderare da me e da ogni centimetro del mio corpo e io ci cascavo, lo volevo intensamente, bruciavo e mi bagnavo bramando le sue mani e il suo cazzo. Tornò da me con due oggetti in oro, mai visti in vita mia ma d’altronde non ho questa gran cultura di oggetti così. Il primo era un bastoncino lungo con la punta più grossa e affusolata mentre il secondo era simile a un termometro per bambini con la punta però rotonda e di gomma. Mi fece scivolare dentro quello che chiamò vibratore g-spot, intuì che fosse quello a bastoncino mentre appoggiò il secondo, un satisfyer, sul mio clitoride. Tentavo di trattenere le urla di piacere ma la combinazione di quei due era troppo per me, il culmine arrivò quando per tenere il g-spot in me iniziò a muoverlo dentro e fuori come a scoparmi, provavo sensazioni uniche, mi contorcevo dal piacere facendomi anche male da sola visto che ero bloccata, quando accelerò la vibrazione iniziai ...
    ... a venire senza sosta, urlavo e schizzavo bagnando tutto, quando si fermò e mi tolse sia vibratori che le corde ero distrutta, riuscivo a vederlo nella sua camicia tutta bagnata dei miei umori che mostrava fiero un sorriso compiaciuto.
    
    Non si era scomposto minimamente mentre venivo, non si era messo a segarsi e non mi aveva sfondato era rimasto lì a vedermi urlare e contorcermi mentre schizzavo come una fontana, l’unico segno visibile era quella sua erezione. Lo volevo, volevo soddisfarlo ancora, avevo voglia di farlo godere come lui aveva fatto con me, farlo impazzire e schizzare ovunque, sentire di nuovo il suo sapore. Mi lesse nella mente, si avvicinò a me che ero ancora sdraiata e legata sul divano mi infilò il cazzo in bocca e iniziò a farmelo succhiare. Io non ebbi problemi a tornare a leccarlo passando la lingua intorno alla cappella, leccando e succhiando leggermente il frenulo in modo da farlo gemere leggermente, e poi prenderlo tutto in bocca. Ero affamata di quel cazzo, lo volevo e non mi ci sarei staccata neanche dopo che fosse venuto, avrei continuato a regalargli piacere finché non si sarebbe stancato. Sfortunatamente non ebbi il piacere di continuare, mi tolse la sua erezione dalla bocca e l’appoggiò sul mio buchetto, smisi di respirare per un secondo, non ero abituata a prenderlo lì, mi avrebbe di sicuro rotto in due, feci per aprir bocca e protestare ma lui entrò dentro in una botta sola, urlai. Lui non si mosse finché non vide il dolore sparire dalla mia ...
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