1. la nuova azienda – 7 (fine prima parte)


    Data: 18/12/2018, Categorie: Cuckold Etero Sesso di Gruppo Autore: isher, Fonte: RaccontiMilu

    Quando fummo soli calò nella stanza un silenzio irreale che,
    
    d’mprovviso, fu rotto da una risata isterica di Simonetta.
    
    La moglie di Renato reagì in quel modo forse perch&egrave si era
    
    sentita più umiliata di mia moglie, più esposta a critiche o a
    
    battute taglienti a causa del suo fisico così imponente…
    
    almeno a confronto con Michela.
    
    Tuttavia più passavano i minuti e le ore, e più la moglie di
    
    Renato mi intrigava: forse perché aveva dieci anni più di me
    
    o perché aveva forme più abbondanti di Marina o più
    
    semplicemente perch&egrave era diversa da lei.
    
    Sapevo, per sentito dire, che scopare in una figa che non
    
    era la solita, era un’esperienza unica e che valeva la pena
    
    fare.
    
    Simonetta finalemente si calmò , o meglio smise di ridere e
    
    iniziò a parlare rivolgendosi a Marina:
    
    “E’ stata una cosa terribile. Mai e poi mai avrei pensato che
    
    una donna potesse umiliarmi e usarmi in questa maniera.
    
    Non so se lascerò perdere: stanotte ci penso e domani vi
    
    farò sapere. Ho il buco del culo dolorante, le chiappe che
    
    hanno preso fuoco, i capezzoli martoriati e la mandibola
    
    che quasi non la sento.La figa mi brucia. Vado a docciarmi
    
    e poi a dormire.Tu, Marina, fai come vuoi. E tu, Renato, ti
    
    sei goduto lo spettacolo, vero? Dormirai sul divano.”
    
    E si avviò verso la doccia.
    
    Marina mi guardò e mi fece cenno di seguirla. Lasciamo
    
    Renato e Simonetta alle loro discussioni e,per privacy,
    
    richiudemmo il passaggio tra le ...
    ... due stanze.
    
    Io: “Ma ti sembra logico il comportamento di Simonetta?”
    
    Marina:” Se ci foste stati voi al nostro posto a farvi inculare e
    
    frustare, avesti detto anche tu le stesse cose. O almeno ti
    
    saresti interrogato se continuare o meno”.
    
    E ,voltandomi le spalle, entrò in bagno per farsi la doccia.
    
    Lasciò la porta aperta forse perch&egrave attendeva da me una
    
    reazione: cosa che avvenne.
    
    Io:” Sarà anche vero ciò che hai detto, ma siete voi che avete
    
    accettato e sapevate bene a cosa andavate incontro. Certo che
    
    se anche tu vuoi ripensarci, fai pure, sei libera”.
    
    Marina:”Anch’io come Simonetta stanotte ci penserò”
    
    Io:”Così però metti a repentaglio le sorti della tua azienda:
    
    avevo capito che questi incontri avrebbero risolto i problemi.”
    
    Marina:”In ogni caso deciderò stanotte cosa fare e non fare”.
    
    E uscì dalla doccia, le porsi un accappattoio, e non potei non
    
    scorgere i segni delle frustate, le chiappe che lasciavano
    
    intravedere il buchino del culo che oggi era stato sverginato.
    
    E tutto ciò mi provocò un’altra erezione che, per fortuna, lei
    
    non scorse evitando così un’ulteriore discussione.
    
    Io:” Devo dormire anch’io nel divano?”
    
    Marina:”No, ma non devi provocarmi o parlarmi”
    
    La notte trascorse senza che ci fossero voci: l’unico suono
    
    che si udì fu quello del nostro respiro.
    
    La domenica mattina non si vide nessuno, n&egrave i nostri vicini
    
    si fecero vivi e neanche noi, se per questo: eppure erano già
    
    le ...
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