1. Una giornata al mare


    Data: 16/12/2018, Categorie: Etero Autore: Laura M., Fonte: EroticiRacconti

    ... tetta con dolce violenza; con la destra prese una polpetta dal piatto, io aprii la bocca e lui capì a volo. Masticai la carne che lui mi aveva offerto. Intanto sotto le mie cosce avevo sentito muoversi qualcosa: era la sua verga che rinveniva. “C'è qualcosa che mi dà fastidio”, dissi alzandomi. “Cosa?” fa lui. “Ora te lo faccio vedere”. Gli sbottonai i pantaloni e tirai fuori il fallo bello turgido e arrogante. “Ecco cosa c'era che mi dava fastidio”. Ridemmo tutti e due. “Ora cercheremo un rimedio” e nel dir così mi sfilai le mutandine e poi mi sedetti sopra alla verga che sparì nella mia vagina. “Ora va meglio” dissi. E presi una polpetta, l'addentai e la masticai. “Buone queste polpette al pisello!” Rise e subito inarcò la schiena per farmelo sentire fino in fondo. Poi prese una polpetta, fece uscire la verga dalla mia vagina e vi infilò il pezzo di carne. Poi lo portò alla bocca e disse:”Buone queste polpette ficate!”. Tra una polpetta e l'altra era un bel po' che si trovava dentro di me … Non volevo farlo stancare. Mi alzai e andai a farmi un bidet. “Tu non ti lavi?” gli chiesi. Si alzò, lo accompagnai al bagno, si fermò davanti alla tazza. “Pipì” disse. Lo guardai, era la prima volta che vedevo un uomo orinare. Bello: il getto faceva un piccolo arco e poi cadeva col rumore di una cascatella dentro la tazza. “Vieni, che ti lavo” gli dissi. Glielo presi in mano e lo tirai verso il lavandino; aprii il rubinetto, bagnai la saponetta e poi gliela strofinai sul pene; lo ...
    ... sciacquai ben bene: “Ecco, ora è pronto per un'altra battaglia, l'ultima della giornata”.
    
    Ci recammo in camera, io mi tolsi i pochi indumenti che ancora mi coprivano, gli sfilai maglietta slip e pantaloni. Era bello nudo, molto bello … Ebbi la tentazione di baciarlo sul torace, lo feci, fermando le mie labbra sui suoi capezzoli, mentre gli accarezzavo il pene. Gli divenne di acciaio. Era quello che volevo.
    
    Mi sdraiai sul letto, ma sulla sponda, con i piedi che toccavano terra, aprii le gambe e lo invitai ad avvicinarsi. Avanzò accarezzandosi il pene. Sembrava un ariete, con la cappella superba. Quando mi fu vicino alzai le gambe e gliele misi sulle spalle. Adesso ero tutta aperta. Mi sfiorò col pene il sesso, poi ve lo appoggiò sopra, spinse lentamente e lo ficcò tutto dentro.. Che bello sentirsi riempire! Sentivo il suo membro alloggiarsi nella mia vagina muovendosi lentamente ma con decisione. Poi quando fu ben lubrificato dalle mie secrezioni cominciò a muoversi più speditamente, avanti e indietro, avanti e indietro. Il calore che si sprigionava dalla mia vagina frizionata da quel potente stantuffo si irradiava per tutto il corpo, salendo prima al ventre, poi al petto, poi al viso, fino al mio cervello che comandò ai miei organi sessuali di avere un lungo orgasmo. Volevo urlare, forse lo facevo, ma non me ne rendevo conto. Non avevo ancora ripreso fiato che cominciò di nuovo quel movimento a stantuffo. Poi si curvò in avanti, mi prese i glutei nel palmo delle sue mani, me ...