1. Una giornata al mare


    Data: 16/12/2018, Categorie: Etero Autore: Laura M., Fonte: EroticiRacconti

    UNA GIORNATA AL MARE
    
    Primi giorni di scuola. Arrivano nuovi insegnanti, tra questi una coppia di giovani sposi. Lei è bella ma scostante, guarda sempre dall’alto in basso. Lui è carino, cordiale ma forse un po’ sottomesso alla moglie, forse perché troppo innamorato oppure un po’ debole. Nella sala insegnanti si chiacchiera del più e del meno, ci si scambiano notizie di carattere personale. Così vengo a sapere che la giovane coppia ha parenti in un paese qui vicino, dove hanno anche una casa e che hanno anche un appartamentino sul Tirreno, a una cinquantina di km da qui.
    
    Io ho trentadue anni e credo di essere abbastanza attraente, sono single e orgogliosa di esserlo, ho avuto diverse esperienze sessuali, qualcuna anche trasgressiva. Sono estroversa, allegra e senza tabu, così se c’è una persona che mi aggrada glielo faccio vedere. Lo sposino, Mario, mi era molto simpatico e non mancava occasione per dimostrarglielo. Il che attirò la sua attenzione, tanto che dopo qualche settimana i suoi sguardi non erano più casti: mi osservava la bocca, mi guardava il seno, i fianchi, quasi a misurarmeli. E quando si parlava a distanza ravvicinata, non mancava di sfiorarmi le mani, le braccia… Rispetto alla gelida sua moglie, trovava in me un po’ di calore e di grazia femminile. Io lasciavo fare, perché quel corteggiamento così adolescenziale mi piaceva, mi faceva tornare agli anni del liceo quando i miei coetanei corteggiatori si impappinavano per timore nel rivolgermi la ...
    ... parola.
    
    Un giorno ero nell’aula di informatica alle prese con un computer. Improvvisamente si apre la porta ed entra Mario: “Oh, scusa, pensavo non ci fosse nessuno e non ho bussato”. “Non fa nulla, entra … aiutami a chiudere questo programma, da sola non ci riesco …”. Si mise dietro di me, sentivo il suo respiro; armeggiò un poco e chiuse il programma, ma non si mosse da quella posizione. Anzi, a sorpresa mi baciò sul collo. “Ma che fai? Sei matto?”. “Scusami, mi è venuto spontaneamente di baciarti … “. Ero perplessa. Mi alzai e andai alla finestra … Novembre, c’era un po’ di nebbia e piovigginava. Lui mi venne dietro, chiedendomi mille volte scusa. “Non è successo nulla”, gli dissi …. “Ma se lo sapesse tua moglie …”. Diventò rosso. Era proprio un bambinone. Gli andai vicina vicina, gli feci una carezzina sul viso: “Dai, non saprà nulla, non glielo dirò …”. Ed improvvisamente lo baciai sulla bocca. Rimase bloccato per qualche secondo, poi mi abbracciò e rispose al mio bacio … Diventai più ardita: spinsi con la lingua e gli entrai in bocca. Si sciolse come neve al sole. Poi mi staccai: “Basta, qui è pericoloso …”. Ci staccammo, ma la sua mano si soffermò un po’ sul mio seno prima di lasciarmi del tutto. “Hai un bel seno, te lo guardo sempre …” . “Grazie … e tu come sei?”. E improvvisamente gli misi una mano in mezzo alle gambe. Era duro. “Anche tu non sei male” … Diventò rosso. “Dai, andiamo via, prima che venga qualcuno”. “Che fai domenica”? mi chiese. “Che devo fare, sto a casa, mi ...
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