1. La dea della notte


    Data: 14/12/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: liberamente, Fonte: Annunci69

    L'altra sera sono uscito con alcuni amici a bere. Era qualche tempo che, tra il lavoro e la mia ragazza, li trascuravo. E' stata una serata molto etilica e spassosa al punto che, verso le tre, belli brilli, ci siamo salutati. Avevo poca strada da fare e ho deciso di tagliare verso casa passando per un viale notoriamente bazzicato da prostitute e trans.
    
    Ammetto che mi piace guardare e fantasticare su culi, tette, fighe e bocche...
    
    Avevo la testa piena di alcol, non ragionavo molto lucidamente, ma la mente volava. Fatto sta che mi immetto nel viale e, come desideravo, tutte le splendide ragazze mi di avvicinano mi si offrono facendomi complimenti e chiedendomi se avessi bisogno di qualcosa. Qualcuna mi abbraccia, altre mi si avvicinano all'orecchio sussurrandomi sconcerie ma io continuo a camminare a testa bassa, un pò storto. Arrivo all'incrocio che dovevo attraversare per andare a casa, mi si avvicina una ragazza molto graziosa. Capelli corti sulle spalle di un colore improbabile, toppettino nero attillatissimo che mostrava due seni marmorei sormontati da capezzoli turgidi e gonnellino in pelle rossa inguinale. Gli occhi mi cadono sul suo culo, semiscoperto, che sembrava scolpito dal Canova. Senza dirmi nulla, comincia a toccarmi il petto da dietro. Sono sbronzo tesoro, le confesso sorridendo e cercando di mantenere un certo decoro. Le mie parole sembravano volare via nel vento e perdersi prima di arrivare alle sue orecchie...
    
    Infatti, questa dea continua ...
    ... imperterrita e comincia a rincarare la dose scendendo con le mani dal petto ai miei fianchi. Lascia stare, per favore, sono cotto. E' quello che in automatico la mia bocca pronuncia senza crederci molto... Ma niente, lei continua a toccarmi sempre più insistente e insinua le sue mani nella vita dei miei jeans. Nella testa oltre allo stordimento dei gin tonic con cui mi ero deliziato, iniziava a montarmi una sorta di dolce ebrezza arrapante. Faticavo quasi a stare in piedi nel turbinìo di alcol ed eccitazione... Mi stavo sciogliendo sempre più ad ogni centimetro guadagnato dalla sua mano verso il mio membro.
    
    Casa mia era a poche centinaia di metri, 5 minuti a passo sobrio... eppure una forza tendava a trattenermi lì contro ogni mia pudica intenzione. Ad un certo punto ormai arrivata a lambirmi il cazzo, mi si accosta e sfila una mano. Prende la mia e se la porta al seno. Non mi sembrava di aver mai toccato nulla di così sodo e perfetto. Prendendo tra pollice e indice il suo capezzolo perfetto avverto qualcosa muoversi in mezzo alle gambe. Mi si stava gonfiando sollecitato dalle dolci carezze della sua mano fatata. Il vaso era stato aperto. Il sangue mi goniava all'nverosimile i jeans fino a che mano e uccello non erano più contenibili. Con una maestrìa da prestigiatore mi allenta la cinta e mi slaccia i bottoni della patta mentre mi spinge verso il palazzo che fa angolo dietro al semaforo. La notte è una colata di vernice dolce come miele e ovattata come neve. Nessun rumore alle mie ...
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