1. Social media e conseguenze inattese (Sonia)


    Data: 11/12/2018, Categorie: Etero Autore: Leo71, Fonte: EroticiRacconti

    ... il corridoio verso una porta socchiusa da cui filtrava della luce.
    
    La aprii lentamente.
    
    Sonia era seduta sul letto, vestita solo con un completino intimo.
    
    Era davvero uno schianto.
    
    Si alzò e mi si avvicinò lentamente, mi girò intorno e, quando mi fu dietro, appoggiò il suo corpo sul mio.
    
    - Sapevo che saresti venuto. Dimmelo che è da ieri che hai voglia di scoparmi
    
    Mentre mi parlava a bassa voce nell’orecchio, facendomi sentire il suo respiro sul collo, la sua mano era scesa a massaggiare la parte anteriore dei miei pantaloni.
    
    Avevo una voglia matta di toccarla, metterle la lingua in bocca, liberarle il seno da quel corsetto che glielo strizzava… ma tra le regole che avevo accettato la prima era che non avrei dovuto mai toccarla se non me lo avesse detto lei.
    
    Così rimasi immobile, aspettando le sue prossime mosse.
    
    Sentivo le sue mani sul mio corpo mentre mi slacciavano e mi sfilavano la camicia.
    
    Poi mi si mise di fronte e, guardandomi fisso negli occhi, avvicinò le sue labbra alle mie, forzandole con la sua lingua.
    
    Un bacio che durò pochi istanti.
    
    Senza distogliere gli occhi dai miei scivolò lentamente ai miei piedi e cominciò ad aprirmi la cintura.
    
    Poi i bottoni dei jeans, quanto bastava per poterli abbassare un po’.
    
    La sua bocca cercava ora la punta del mio cazzo attraverso la tela sottile dei boxer, le sue mani mi stringevano i glutei con forza.
    
    Mi parlava con una voce bassa, sensuale, da vera porca.
    
    - Sai cosa faccio ora, ...
    ... vero? Ora me lo infilo tutto in gola e ti succhio finchè non urli di piacere. Voglio bere tutto quello che hai. E poi voglio scoparti come non ha mai fatto nessun’altra.
    
    Mi tolse pantaloni e intimo lasciandomi completamente nudo.
    
    Si alzò di fronte a me.
    
    Anche il suo corsetto era sparito e aveva liberato un seno più grande di quanto avessi immaginato, molto invitante… e che non potevo toccare.
    
    Si avvicinò ancora, strusciandosi contro di me.
    
    Pelle contro pelle.
    
    La sua lingua di nuovo nella mia bocca.
    
    La sua mano che mi segava.
    
    Mi tirò verso il letto e mi fece sedere.
    
    Le piaceva farmi muovere come se fossi il suo burattino.
    
    Lei di nuovo in ginocchio tra le mie gambe.
    
    La sua testa che ora andava su e giù sul mio sesso.
    
    La lingua veloce, le labbra serrate, il cazzo che le violava la gola.
    
    Il suo sguardo che non lasciava un attimo il mio.
    
    Avevo voglia di metterle le mani sulla testa, darle un ritmo più veloce. Invece quella regola semplice che avevo accettato si stava trasformando in una tortura, mentre lei si godeva il mio uccello con una lentezza esasperante, tanto da farmi male.
    
    Lei lo sapeva, ed era esattamente quello che voleva.
    
    Una mano si faceva strada sotto di me.
    
    Ora un dito stava penetrando il mio ano, con lo stesso ritmo con cui la bocca ingoiava il mio bastone.
    
    Volevo venire, ma non me lo permetteva. Sembrava sapere quando ero al limite per lasciarmi ancora prendere fiato.
    
    Solo per un attimo.
    
    Poi abbassò lo ...