1. Primo colloquio di lavoro


    Data: 10/12/2018, Categorie: Etero Autore: Ciccio_il_Bardo, Fonte: RaccontiMilu

    PRIMO COLLOQUIO DI LAVORO
    
    Sono passate da poco le 12 e mezza di una giornata estiva calda e assolata. La strada polverosa della zona industriale è percorsa da diversi mezzi pesanti e sporadiche automobili.
    
    Lungo la strada ci sono diversi fabbricati ma il posto sembra deserto di vita umana. Arriva alla fermata del bus un mezzo pubblico quasi vuoto, ne scende una giovane ragazza che indecisa si guarda attorno per capire dove si trova. Dall’altro lato della strada una giovane nigeriana con una corta maglietta e degli strettissimi shorts cammina sotto l’ombra di striminziti alberi. La ragazza scesa dall’autobus fa qualche passo lungo il fatiscente e sconnesso marciapiede, con batticuore si gira di scatto perché l’autista di un autoarticolato che le transita accanto suona potentemente il clacson.
    
    Donatella, questo è il nome della ragazza, non capisce se è stato compiuto il gesto come avviso ad altri mezzi o era indirizzato alla ragazza africana , visto il suo succinto vestiario. La giovane fa poche decine di metri, oltrepassa un cancello semiaperto ed entra in un cortile, dove ha sede una piccola impresa di trasporto merci. Nel piazzale, dove sono parcheggiati due furgoni e un autocarro, la ragazza incontra due persone che stanno uscendo. Avviene un parlottio, infine uno degli uomini gli indica una porta a vetri, la ragazza non nota altro personale al lavoro. Si avvicina a quello che sembra l’ufficio di ricezione.
    
    Apre la porta a vetro, ma anche qui all’interno non c’è ...
    ... traccia di esseri umani. Alla ragazza si presenta un ambiente anonimo. Con una scrivania piena di carte abbandonate e in disordine, con un computer e un telefono . Da una stanza vicina si sentono dei rumori e il parlare di una voce maschile.
    
    Allora Donatella cerca di farsi notare: – “E’ permesso, c’è qualcuno?” – Non avendo risposta la ragazza si avvicina cauta alla porta aperta da cui proviene la voce. Nella stanza un bell’uomo sulla cinquantina sta parlando al telefono, lui la vede sulla soglia e gli fa un cenno si entrare, Donatella entra e aspetta che l’uomo finisca la conversazione curiosando con lo sguardo per la stanza.
    
    Il tizio ripone lentamente la cornetta ed esamina la ragazza, lei è vestita con un leggero abito, fantasia di fiori: – “Sono Donatella Ortolani” – l’uomo continua in silenzio ad osservare la giovane. All’improvviso ha come un barlume negli occhi: – “La ragazza di mio nipote Gianluca… ma certo l’appuntamento era per oggi” – l’uomo si alza dalla sedia e indica alla ragazza un piccolo divanetto appoggiato alla parete.
    
    Donatella rimane in piedi, l’uomo si avvicina e amichevolmente allunga la mano, la ragazza la stringe. – “Siedi pure. Io sono Michele Longhi, lo zio di Gianluca. Diamoci del tu. Scusa ma quanti anni hai” – la ragazza prima di sedersi prontamente risponde: – “Venti” – l’uomo ritorna verso la sua scrivania. Osserva ancora la ragazza, cercando le parole giuste da usare, Donatella è seduta sempre tenendo la borsa a tracolla: – “Questo è ...
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