1. LA SUOCERA (2)


    Data: 10/12/2018, Categorie: Erotici Racconti Etero Incesti Autore: Pensieri_Osceni, Fonte: RaccontiMilu

    ... un ampio giardino tutto intorno e poi il box per le auto, la rimessa per gli attrezzi e, soprattutto, un piccolo magazzino con dentro il forno a legna con cui lei prepara le pizze per la gioia dei grandi e dei piccoli; ed una vera gioia &egrave anche per me potermi appartare lì dentro e, quando mia suocera si presenta, toglierle dalle mani pacchetti di farina e scodelle, avvinghiarmi a lei, sollevarle la gonna, sfilarle le grosse mutande di lana, palparle la figa bella calda e slabbrata circondata dal folto cespuglio della sua peluria grigia e guidare dentro il mio cazzo sempre più grosso, duro e voglioso.
    
    Questo &egrave successo già due volte e la prima &egrave stata un caso. E’ stata alla fine di agosto e mi aggiravo per la proprietà dei suoceri mentre avevo appena lasciato i miei due cognati nella rimessa a trafficare con gli attrezzi da giardino con nostro suocero; le nostre mogli erano in città a far compere di abiti per un imminente matrimonio e i bambini piazzati davanti alla playstation. Io e mia suocera avevamo preso a fare le nostre porcate da due mesi e ogni volta che la vedevo interpretare il ruolo della perfetta moglie del patriarca, della madre saggia e decisa e della nonna adorabile e tenera mi eccitavo da matti, perché accostavo quella immagine di gran brava e onesta donna a quella di infoiata e lussuriosa amante del mio cazzo, che non era un cazzo qualunque, ma il cazzo di suo genero!
    
    Quel pomeriggio quindi passeggiavo nei dintorni della loro tenuta con ...
    ... una grossa erezione che spingeva nei pantaloni a pinocchietto, con solo la voglia matta di poterle schiaffare il mio uccello nel buco tra le morbide e grosse chiappe bianche, e quando sono passato vicino al piccolo magazzino ho sentito dei rumori provenire da lì dentro: era lei che preparava qualche impasto per la cena. Ho sbirciato un po’ dalla finestrella in legno e l’ho vista di spalle, delle spalle larghe che sussultavano per via del lavoro di mattarello nel quale era impegnata, un sussultare che si irradiava lungo il largo prendisole agitandolo e le faceva tremolare il grosso culo, non ho potuto resistere a lungo a quella visione e sono entrato nel magazzino come una furia ma stando anche attento a non richiamare l’attenzione di nessuno.
    
    Appena mia suocera ha sentito la mia presenza &egrave sobbalzata per lo spavento e per la fulminea realizzazione che tale presenza comportava, ha mormorato un ”santuzza bedda” e quando mi sono addossato a lei ha sollevato la testa e rivolto lo sguardo verso l’alto, gli occhi poi li ha chiusi quando le ho sfregato il cazzo teso come un bastone contro il culo -proprio all’altezza del solco tra le natiche- ed ha iniziato a sospirare quando ho preso a sollevarle la gonna e palparle le cosce, con le dita che affondavano nel morbido della cellulite e che salivano frenetiche e avide fino a strapparle le mutande ed entrarle nella fica che iniziava a colare. La sua espressione rivelava il contrasto fra la paura per il rischio che correvamo ed ...