1. Amsterdam


    Data: 09/12/2018, Categorie: Cuckold Etero Autore: esperia, Fonte: RaccontiMilu

    ... gli occhi fuori dalla testa. Si riprese per dirmi: “Mi spiace, Filippo.”
    
    Nico fece un cenno a Skip per un’altra pinta e prima di tornare a concentrarsi sul mio racconto gettò un’occhiata alla bionda che aveva quasi finito il margarita e si guardava in giro alla ricerca di qualche altro candidato a passare la serata con lei, visto che Nico pareva esitare.
    
    Il mio nuovo amico guardò eloquentemente l’orologio per invitarmi a fare in fretta col racconto. Io continuai:
    
    – Finalmente Cassie girò sui tacchi (si fa per dire, visto che era a piedi nudi) e salì le scale verso la nostra camera. Io non so quanto tempo rimasi impalato in mezzo alla sala senza riuscire a muovermi. Poi finalmente trovai la forza di dirigermi verso il frigorifero e mi versai un bicchiere di Gavi dalla mezza bottiglia che avevo lasciato qualche giorno prima. Sentii mia moglie scendere dalle scale. Si era sistemata e vestita con un paio di jeans e una maglietta. Si vedeva che aveva pianto. Attaccò:
    
    – Non sai come mi dispiace che tu abbia dovuto assistere a tutto questo, Filippo. Si sedette al tavolo in cucina di fronte a me. Io trovai finalmente la voce per dire:
    
    – Perché, Cassie, Perché? Io ti amo con tutto me stesso! Credevo che anche tu mi amassi! Pensavo che fossimo felici! Cosa ti &egrave saltato in mente?
    
    Lei rispose:
    
    – Non sai quante volte mi sono fatta la stessa domanda, Filippo! Cos’ho che non va? Cosa c’&egrave di sbagliato in me? Ma non so rispondermi, Filippo. Devi ...
    ... credermi!
    
    Io sentii la rabbia montare. Fino a quel momento l’incredulità mi aveva paralizzato, ma ora la furia si stava impadronendo di me: “maledetta puttana!” Cominciai ad alzare la voce. “Eri la mia vita e ora hai buttato tutto nel cesso! Come hai potuto, brutta vacca traditrice!” Poi crollai e mi misi a piangere singhiozzando come un bambino. Alla fine mi ripresi e continuai. “Non avevamo stabilito che l’anno prossimo avremmo comprato la casa e fatto il primo figlio? Non avevamo piani, sogni, progetti insieme? Come posso pensare ora di avere un figlio con una puttana come madre? Non abbiamo più un futuro, Cassie! Niente villetta, niente figli, niente di niente! Anzi, grazie al cielo non abbiamo ancora fatto nessun bambino!”
    
    Cassie mi guardava, con quel suo sguardo sconsolato. “Mi dispiace, Filippo. Non hai idea di cos’ho passato quando mi sono resa conto che avrei avuto bisogno di un uomo come Fabio. Ripeto: non sai come mi dispiace.” “Ti dispiace, Cassie? E perché ti dispiace? Perché t’ho beccata con le mani nel sacco? Oppure perché hai buttato via tutto quello che avevamo insieme? O forse per aver gridato al mondo che il mio amore per te non era sufficiente e che volevi qualche altro uccello? Eh, Cassie? Perché cazzo ti dispiace?”
    
    I suoi meravigliosi occhi verdi, quelli che un giorno mi avevano fatto capire che avevo trovato l’amore della mia vita, guardarono dritto nei miei e si riempirono di lacrime. Improvvisamente mi venne un pensiero: “Da quanto tempo va avanti questa ...
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