1. Ci ritroveremo


    Data: 22/11/2018, Categorie: Autoerotismo Etero Sensazioni Autore: Gorgo_Phainomerides, Fonte: RaccontiMilu

    ... un gemito e l’altro.
    
    Ma lei non lo ascoltò, in fondo non lo faceva mai e lui lo sapeva. Aveva bisogno della sua sborra calda, aveva bisogno di sentirla scivolare nella sua gola. Con una mano stuzzicava le palle ed il perineo per accelerare il suo orgasmo. Lui non si fece attendere molto.
    
    ‘Oh Emma!’ e con le mani le bloccò la testa per riversarle direttamente in gola i suoi schizzi caldi.
    
    Lei si sollevò da quel cazzo e lo guardò vogliosa. Lui sapeva cosa lei desiderasse.
    
    Emma tornò alla realtà, abbandonando il ricordo di quella notte di sesso interminabile, non ricordava più neanche quante volte l’avesse fatta venire. La realtà era quel corridoio vuoto, quella notte lui non sarebbe arrivato.
    
    Si avviò verso la camera da letto. Dal comodino tirò fuori i suoi pantaloncini, non li aveva mai restituiti a lui. Si spogliò lentamente, sfilandosi quel vestito nuovo, come avrebbe fatto davanti a lui per farlo eccitare ancora una volta. Si sfilò il perizoma e decise di sdraiarsi sul letto con indosso ancora le autoreggenti e le scarpe. Divaricò le gambe e affondò i tacchi vertiginosi nel materasso. Era distesa sul lato del letto dove lui dormiva, quando erano insieme, ed era come sentire ancora la sua presenza in quella stanza.
    
    Emma sfiorava il suo corpo con quel bermuda. La sensazione era piacevole, la sua pelle reagiva ad ogni tocco. Sentiva la sua voglia montare nel suo ventre. Cosa avrebbe dato per poter sentire ancora quel cazzo riempirla totalmente. Gli avrebbe ...
    ... dato anche il culo, un limite assoluto per lei, se solo lui quella sera gliel’avesse chiesto. Ma lui non era lì. Non poteva spaccarla in due come solo lui sapeva fare, non poteva farla sentire viva come non mai.
    
    Con una mano tormentava un suo capezzolo. Lo strizzava, lo solleticava, lo tirava. Il dolore si mescolava al piacere e gemeva di questo. Avvolse l’altra mano nei bermuda e la allungò verso il suo pube. Con le dita avvolte in quella stoffa, accarezzò lentamente il clitoride, compiendo cerchi che acceleravano o diminuivano il suo piacere, in base a con quanta energia vi premesse.
    
    La sua mano scivolò verso quel buco caldo che reclamava attenzioni. Vi affondò due dita e sentì che lentamente il bermuda si bagnava. Oh si, era questo che voleva. Masturbarsi con un suo abito e bagnarlo tutto coi suoi umori. per poi spedirglielo per farglielo annusare. Più affondava e più godeva. Cercava di sussurrare il suo piacere, per non farsi sentire dai vicini impiccioni, ma era quasi impossibile trattenersi. Ora le dita dentro erano tre e con il palmo della mano strusciava il clitoride. La sensazione era pazzesca, era totalmente in balìa di quel piacere. Sentiva l’orgasmo montare sempre più ed aveva bisogno di sfogare tutto il suo piacere. Fanculo i vicini, lei aveva bisogno di urlare e lo avrebbe fatto.
    
    ‘Si, si, aaah, si. Robertoooo! Aaaah!’ Fu un orgasmo molto intenso che la lasciò senza fiato. Strano che le accadesse per una semplice masturbazione. Forse dipendeva dal fatto ...