1. Un Blasfemo


    Data: 20/11/2018, Categorie: Anale Masturbazione Tabù Autore: unoduetre, Fonte: xHamster

    ... Alfredo lo sa, Alfredo è un tentatore capace di strappare con astuzia ogni tipo di confessione e con me ad essere sincero, non ha sofferto alcuna fatica. Ha capito. Ha capito perché non sono stato capace di oppormi, non sono stato capace a resistergli, ha capito perché è troppo abile per non farmi cadere in trappola, ha capito perché egli è il Diavolo in persona.
    
    Alfredo mi ha ammaliato con novelle immaginarie, con storie lussuriose in cui mia moglie veniva toccata ed esposta alla mercé di tutti in racconti laidi, peccaminosi.
    
    Poco alla volta è riuscito ad entrare dentro di me e dentro i miei desideri trasformandoli in bisogno, un bisogno concreto al quale nessuno se non lui poteva trovare rimedio e soluzione.
    
    È così che è cominciata, è così che questa guerra interiore che mi dilania l’anima e che uccide la mia moralità e la mia cristianità ha invaso la mia esistenza.
    
    Cerco di fuggire, cerco di rimanere fuori dal suo mondo peccaminoso e fuori controllo, ma è difficile, è difficile scappare da lui e dalle sue attenzioni.
    
    Mi vergogno di me stesso, mi vergogno e mi pento ogni singolo giorno della mia vita ma non riesco a scacciarlo, non riesco ad allontanarlo dalla mia vita ed oggi come mille altre volte ha fatto, sfida spavaldamente la mia fede e la mia moralità.
    
    Chi è se non un Diavolo?
    
    Soltanto un Diavolo sarebbe capace di tanto, soltanto Satana potrebbe decidere di tentare così meschinamente di fronte alla preghiera del Santo Padre, in un giorno sacro ...
    ... come la Domenica.
    
    Lo so, so che potrei alzarmi e cacciarlo via, so che dovrei difendermi e difendere prima di tutto Dio, ma non ce la faccio, quell’immagine è troppo forte, è troppo attraente, è impossibile pensare di doverla cancellare. Mia moglie lecca i suoi testicoli, i suoi grandi e possenti testicoli, tanto maligni quanto meravigliosi accanto alla sua bocca, troppo perché io non senta il bisogno di chiamarli Coglioni,
    
    grandi Coglioni villosi e maturi coperti da una stregua di lunghi peli ingrigiti dagli anni, radunati in piccole ciocche bagnate ed accarezzate di saliva.
    
    Mi astengo, volto lo sguardo verso l’uomo che ha dato se stesso a Dio ed a Cristo, lo guardo e penso a cosa io stia facendo, a cosa io stia accettando. Cerco la forza nei suoi occhi stanchi e luccicanti, nelle sue parole, nelle sue braccia alzate con in mano il corpo del Cristo morto per noi, per me. Penso a quanto sia vile il mio essere uomo, il mio essere cristiano ma poi ricado nella tentazione di ciò che mi è accanto, abbasso gli occhi, fingo un gesto un movimento, un qualsiasi appiglio attraverso il quale possa fugare con lo sguardo quella scena sconcia ed oltraggiosa e basta un attimo, un piccolo frangente e mi perdo nuovamente nel peccato.
    
    Le labbra di mia moglie sono cuscini per le sue palle, la bocca dilatata le avvolge e le oscura alla mia vista. Saperle li dentro mi torce lo stomaco e le budella.
    
    Lui sa che sto guardando, ha gli occhi chiusi, la testa reclinata all’indietro ma ...