1. Come la conobbi


    Data: 19/11/2018, Categorie: Maturo Prime Esperienze Tabù Autore: badbadbadstudent, Fonte: xHamster

    ... ammesso che ti vada, non mi sembri così convinto, scusa, senz'altro avrai altri programmi" rispose lei allontanandosi quasi dispiaciuta dell'invito forse affrettato.
    
    "No, no va bene, verrò da te, dai, volentieri" risposi accettando.
    
    Si fermò, mi sorrise e mi disse: "Seguimi, non abito molto distante da qui".
    
    E così feci. La seguii nel traffico cittadino fino a quando, dopo circa 5 minuti, svoltò e parcheggiò la sua Punto sotto ad un palazzo residenziale di un quartiere normale.
    
    Cercai parcheggio nelle vicinanze e nel tornare laddove aveva posteggiato lei, la trovai intenta ad aspettarmi.
    
    Mi sorrise e mi invitò a seguirla.
    
    Entrammo, mentre si scusava per il probabile disordine dovuto ai figli che poi scoprii avere 5 e 9 anni.
    
    Non feci caso alla cosa e salimmo in ascensore.
    
    "Quale piano?" chiesi e lei "Ultimo grazie" rispose.
    
    Arrivammo al settimo un poco stipati in un ascensore anni 70, tutt'altro che spazioso.
    
    Per la prima volta sentii il suo profumo, era decisamente piacevole.
    
    P. aprì la porta del suo appartamento e fece gli onori di casa invitandomi a sedermi sul divano del salotto.
    
    "Scusami solo un secondo, vado in bagno a fare la pipì e sono da te, nel mentre fai come fossi a casa tua, serviti da bere se vuoi, in frigo dovrebbe esserci un po' di tutto" e se ne andò.
    
    Che situazione, pensai tra me e me.
    
    Chissà dove mi porterà. P. mi sembra così educata e a modo, non ha l'aria della femme fatale e nemmeno di una tigre del ...
    ... materasso. In effetti tutto poteva sembrarmi fuorché una donna intenzionata a portarmi a letto.
    
    Ci mise effettivamente un attimo giacchè dopo lo sciacquone del wc uscii dal bagno dicendomi: "Eccoci qui".
    
    "Ma non ti sei preso nulla?" rimbrottò vedendomi seduto, probabilmente imbalsamato sul divano così come mi aveva lasciato.
    
    "No P., è che mi sembrava inopportuno mettere il naso nelle cose e a casa d'altri" le spiegai.
    
    "Sciocchino, dovevi - mi incalzò -. Cosa vuoi? Una birra, un bicchiere di vino o..."
    
    Quell'"o" mi suonò un tantino strano.
    
    In una frazione di secondo le mie titubanze sparirono e lasciarono il posto ad una stroardinaria chiarezza.
    
    "O te P.?" dissi guardandola negli occhi
    
    I suoi occhi si infiammarono, il suo volto divenne rosso e ancorché titubante mi disse: "Vuoi me Lorenzo?"
    
    Non mi lasciò il tempo di risponderle che avevo la sua lingua dentro alla mia bocca e, indemoniata, vorticava cercando la mia.
    
    Risposi al bacio, saettando con passione e, stringendola e cingendola a me.
    
    "Che buon sapore hai Lorenzo" disse staccandosi un attimo da quel pomiciare affannato.
    
    "Anche tu P., sai di buono" risposi tornano a baciarla con desiderio e trasporto.
    
    Il bacio si fece particolarmente passionale. P. mi stava perlustrando la bocca con foga, con impeto, con frenesia, quasi a volersi dimenticare di tutto per lasciarsi andare in questa situazione che, di fatto, aveva voluto, cercato e creato lei stessa.
    
    La toccai ovunque: misi le mani sul suo ...