1. Plagiata ed estasiata


    Data: 14/11/2018, Categorie: Sesso di Gruppo Sensazioni Autore: Idraulico1999, Fonte: RaccontiMilu

    ... trastullarsi allegramente con le mie tette, io la osservavo e sembrava una ragazza leggermente subnormale, acciecata e stravolta con un gingillo nuovo fra le sue inattese quanto cupide e ingorde grinfie. Nello stesso tempo sentivo che m’ammansiva il culo con le mani, dopo iniziò a compiere con il mio posteriore quello che aveva lascivamente eseguito con la fica, perché con una forza imprevedibile entrò strappandomi un grido di dolore, dopo m’infilo bramosamente due dita nella fica, dando così avvio a quella bislacca e balzana coreografia: il mio respiro divenne spasmodico fino a quando, all’apice dell’orgasmo tolse le dita senza guardarmi in faccia, si levò i guanti, si sedette nei pressi del tavolino, scrisse una cartellina, si sollevò e uscì. L’altra, più graziosa invece, lasciò la presa sulle mie tette, fece il giro della branda, esaminò discreta la mia fica dilatata e abbondantemente impregnata di fluidi, passò un dito sopra strappandomi un brivido e s’allontanò con la sua collaboratrice. In quel momento, stavo cominciando a gridare quando il gendarme si disfò della sua arma, la collocò per terra, sbottonò i pantaloni da dove fuoriuscì un cazzo di tutto rispetto, non enorme, però ben fatto, dritto e compatto. Lui mi brandì per i fianchi tirandomi più sul bordo della branda e senza troppe formalità m’infilò il cazzo dentro.
    
    Quel cazzo, effettivamente, scivolò all’istante impregnata com’ero dei miei stessi fluidi, il gendarme iniziò a chiavarmi con parecchia veemenza ...
    ... sorreggendomi per i fianchi, evitando di sbatacchiare i suoi testicoli sul bordo della branda di ferro. Io serrai gli occhi per non scorgere la sua birbante e manigolda faccia, però mi piaceva tanto percepire quel cazzo dentro. In quella circostanza mi tenevo stretta con le mani sul rampino dietro la mia testa, avvertivo di netto che stavo venendo, anche lui forse lo ravvisò perché rallentò la cadenza, sfilandolo quasi completamente per poi rimetterlo dentro con foga. Dopo rincominciò la cavalcata e allora venni con una prepotenza sconcertante stringendomi ancora di più i fianchi, perché le convulsioni del mio orgasmo non interrompessero il suo appagamento. Successivamente, venni ancora alcune volte, lagnandomi in modo strozzato, finché udii che lui stava sferrando i colpi finali. Tutto ondeggiava dentro e fuori di me, spalancai gli occhi e i nostri sguardi s’accoppiarono, lui sogghignò squadrandomi con la pelle grondata per la notevole traspirazione. Appariva assai giovanile, tuttavia certe increspature l’intagliavano il viso. Stavamo presentemente boccheggiando, quando lui agguantò l’arma dalla custodia, rimosse il contenuto dal caricatore e s’infilò le munizioni nel taschino della divisa.
    
    Subito dopo iniziò a passare la canna dell’arma sulla mia fica aperta e vibrante, finché non l’inondò tutta, la cosparse per bene con le mie secrezioni, in seguito me l’introdusse dentro estraendola di fuori stillante di sperma e me l’appoggiò sulle labbra, imponendomi di leccarla. ...