1. E dire che……..


    Data: 05/11/2018, Categorie: Incesti Autore: LAR, Fonte: RaccontiMilu

    ... attesa’
    
    Resto immobile con il pene duro e le palle che quasi mi duolono.
    
    Dopo circa una ventina di minuti, realizzo che si &egrave addormentato.
    
    Mi alzo, vado in bagno e non posso fare a meno di masturbarmi’
    
    Ritorno a letto e a fatica mi riaddormento.
    
    Mi sveglio con la luce del giorno, guardo Cristian che dorme come un ghiro, entro in bagno a scaricare la vescica e vado in cucina a preparare la colazione per tutti.
    
    Arrivo in cucina e noto che Carla &egrave già sveglia. Buongiorno Carla’ Come mai già in piedi? Lascia stare va’
    
    Morena non &egrave rimasta ferma un minuto, si muove in continuazione’ Figurati’ Claudio che russa da una parte, Morena che si muove in continuazione dall’altra, ed io, in mezzo a fare la statuina sveglia’
    
    A chi lo dici, (prendo la palla al balzo). Anche Cristian si &egrave agitato tutta la notte. Mi sa che stasera io dormo sul divano. E no! Delle due &egrave Claudio che dorme sul divano’ Giacché russa. No. No’ Intervengo prontamente. Mandi a dormire tuo marito con suo figlio ed io dormo sul divano, dico con fermezza.
    
    A guardare bene mia cugina in deshabillé, quasi ...
    ... quasi non mi dispiacerebbe dargli una bella ripassatina.
    
    E’ sabato, e non devo andare in ufficio. Ma, come tutti i sabati mattina, approfitto per sbrigare alcune faccende’Loro escono dicendomi che sarebbero tornati per sera e che avremmo cenato al ristorante e che sarei stato loro ospite.
    
    Durante la giornata riaffiora sovente il pensiero di quello che &egrave successo durante la notte.
    
    Tornano a casa verso le ore 20 e, dopo essersi rinfrescati, ci dirigiamo al ristorante.
    
    Stesso tavolo. I ragazzi vogliono la pizza e noi adulti ci aggreghiamo. Noto che Cristian &egrave un po’ taciturno, mentre, la ragazzina mi chiede ancora barzellette..
    
    Tutto bene Cristian? Si zio.. Ti chiedo scusa se la notte scorsa non ti ho fatto dormire’
    
    Non ti preoccupare, stasera toccherà a tuo padre. Rispondo scherzandoci sopra’.
    
    Fine della serata, tutti a casa e tutti a letto.
    
    La mattina seguente, colazione al bar’ Saluti, baci e abbracci e un sincero arrivederci.
    
    Nel salutarci, la ragazzina, mi schiocca un rumoroso bacio sulla guancia e mi dice’
    
    Posso chiamarti anch’io Zio Marco? Certo Morena. Chiamami pure zio Marco’ 
«12»