1. Faust di Venezia.


    Data: 27/10/2017, Categorie: Masturbazione Autore: Tibet, Fonte: EroticiRacconti

    Tremenda l'umidità a Venezia in novembre!
    
    Uscendo nella calle Faust si avviluppò nel pesante tabarro che indossava, sulla testa pelata portava un caldo zuccotto di lana. Si diresse verso casa nel Ghetto degli Ebrei, distante un mille passi. Il suo umore era pessimo, ancora una volta non era riuscito a spulzellare la giovanissima Margherita, una splendida tosa bella come il sorgere del sole in primavera sulla laguna! E ancora una volta aveva pagato invano il privilegio di avere la sua verginità, verginità che aveva prenotato dalla mezzana della ragazza.
    
    -Stò ostia de cazo che non vol rizzarse!-
    
    Brontolò rabbioso!
    
    Eppure la desiderava da morire! A casa a pensarla gli sembrava che il cazzo tirasse e immaginava di godere la ragazza, bella come di più non era possibile!
    
    Certo che gli dispiaceva lo sprecare dei soldi ed erano tanti! Lui ne conosceva l'importanza degli “schei”, lui che ne aveva venerato e adorato l'esistenza già da ragazzo e ora ne possedeva così tanto di denaro che non sarebbe riuscito a spenderlo tutto neanche impegnandosi! Ne aveva nascosto sotto il pavimento, ne aveva nascosto nelle pareti, ne aveva a deposito nei vari banchi della città da dove lo prestava a strozzinaggio. In più aveva interessi rilevanti nelle società che gestivano le galee mandate a commerciare in oriente e in mille altre imprese.
    
    Insomma era un uomo ricco e potente a Venezia!
    
    Ma non tanto potente sessualmente da sverginare Margherita... pensò con rabbia!
    
    Aveva ...
    ... provato di tutto, alchimie strane proposte dagli erboristi mezzi maghi, infusi di mandragola fino ad esserne quasi avvelenato! Niente... il cazzo come si preparava per scoparla si ammosciava come cera al calore del sole.
    
    Eppure la desiderava, la spogliava, la baciava e accarezzava tutta, passava la bocca avida e un po' bavosa sui capezzoli, sul ventre e a contatto con la sua meravigliosa conchiglia ancora chiusa, le aveva chiesto di provare a prenderglielo in bocca per vedere se gli si induriva ma il suo cazzo mollo schifava Margherita che non voleva saperne, ribadiva che o riusciva a sverginarla o l'avrebbe data ad un altro!
    
    Faust non era sposato, non aveva mai voluto donne in giro per casa, salvo Pepa... una donna fedele come una perpetua ad un prete, che cucinava e teneva casa, ma le amava le donne e nella sua particolare graduatoria alcune donne erano seconde come valore solo al denaro.
    
    Le aveva sempre comprate o circuite con il miraggio irresistibile di una vita agiata. Ma aveva una sua preferenza assoluta, la quale gli impediva ogni precauzione e diventava persino prodigo, infatti aveva speso cifre per lui iperboliche per avere la loro verginità, essere il primo uomo che ficcava il cazzo in quel pertugio paradisiaco difeso dall'imene era quanto di più lo faceva godere!
    
    Quante ne aveva deflorate? Neanche ricordava il loro volto e numero, ma tante e tante.
    
    Mentre entrava nel ghetto si rassicurava di non aver fatto brutti incontri, ormai Venezia era infestata da ...
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