1. Il Regno Oscuro – Capitolo 3


    Data: 26/10/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Menestrello00, Fonte: RaccontiMilu

    Alba era a quattro zampe, totalmente nuda, vestita solo di un collare di cuoio, sotto l’arco della porta. Osservava il suo Padrone seduto a tavola insieme ad un uomo e una donna. Nessuno la guardava, erano impegnati a chiacchierare tra loro e a mangiare. Il padrone portò alle labbra una coscia di pollo da cui strappò la carne con i denti. Alba provò un brontolio nello stomaco, aveva un po’ di fame. Sapeva che non poteva parlare, non le era concesso, così abbaiò per attirare l’attenzione. I tre si voltarono a guardarla. Il Padrone le sorrise benevolo.
    
    – Vi piace la mia cagna? – domandò rivolto ai suoi ospiti – È tanto ubbidiente, ma credo che ora abbia fame
    
    Detto ciò abbassò sotto il tavolo l’osso di pollo con ancora un po’ di carne. Alba sapeva che doveva correre se voleva ricevere il premio. Rimanendo a quattro zampe iniziò a correre in direzione del tavolo, infilandocisi sotto. Le dolevano le ginocchia quando correva così, ma non voleva deludere il suo Padrone così buono con lei. Una volta giunta vicino al tavolo allungò una mano per afferrare l’osso di pollo. Il Padrone tirò indietro l’osso e la fulminò con lo sguardo. Ne fu mortificata, detestava deluderlo. Chinò per un attimo il capo, poi lui le offrì nuovamente l’osso e lei lo afferrò con la bocca, tra i denti. Per mangiare al meglio con solo la bocca dovette abbassare la testa fino al pavimento, lasciando il sedere in alto, in bella mostra.
    
    – Brava cucciola – disse il suo Padrone carezzandole il sedere ...
    ... dolcemente, con amore.
    
    – Come si chiama? – chiese la donna mentre si sporgeva sotto il tavolo per carezzarla.
    
    Erano tutti elegantissimi. La donna in particolarmente indossava un abito porpora stupendo con un diadema sul capo che faceva risaltare ancora di più la sua nobile bellezza. Alba ne fu gelosa. Non si sentiva a suo agio, nuda sotto il tavolo, osservata da quelle persone ben vestite, ma non voleva deludere il suo Padrone. Voleva renderlo orgoglioso e felice.
    
    – Si chiama Caramella – pronunciò il Padrone tornando poi a mangiare.
    
    Ogni volta che sentiva quel nome era tanto felice. Era un nome così dolce, affettuoso, con un suono così delicato. Era così felice che il Padrone lo avesse scelto per lei. Iniziò ad agitare il sedere leggermente, per mostrare la propria felicità, come le aveva insegnato il Padrone. Mangiò la carne e poi rosicchiò l’osso, in attesa che il Padrone finisse la cena, pazientemente sotto il tavolo, accovacciandosi ai suoi piedi come una brava cagna.
    
    – Caramella, vieni qui!
    
    Appena sentì le parole del Padrone tornò a mettersi a quattro zampe. Lui le faceva segno di mette le mani sulle sue gambe e lei obbedì.
    
    – Guardate che belle tette – pronunciò poi poggiandole una mano sul suo seno. Non era grande, anzi, ma era sodo e con una forma rotonda perfetta. Il capezzolo era appena accennato, ma al contatto della mano del suo Padrone iniziò ad indurirsi dimostrando quanto piacere provasse a quel contatto. L’uomo e la donna si avvicinarono e ...
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