1. In tenda


    Data: 20/10/2018, Categorie: Prime Esperienze Autore: vogliamattadilei, Fonte: Annunci69

    ... scendo sempre più giù con la mano prima verso il collo, le dolci spalle, il turgido seno. La bacio appassionatamente, gioco con il suo pigiama, ci infilo la mano e a questo punto la sento vibrare smaniosamente. Faccio scivolare la mano verso il pube: mi prende la mano decisamente e la guida diritta fino al clitoride; la accarezzo con dolcezza ed inizio a masturbarla energicamente. Le infilo il dito completamente nella morbida figa, che trovo tutta umida di desideri.
    
    Temendo di svegliare i compagni di tenda usciamo all'aperto. Ci stendiamo a pochi passi dietro la tenda.
    
    Lei toglie il pigiama, allarga le gambe e io infilo il mio cazzo, ormai durissimo nella sua dolce passera ed inizio a stantuffarla con vigore. Cambiamo più volte posizione e dopo un'ora di sesso sfrenato e di orgasmi da parte di entrambi ci baciamo appassionatamente e torniamo a dormire in tenda.
    
    Nei giorni successivi avevamo la preoccupazione se i compagni di tenda avessero sentito qualcosa di quanto accaduto. Ma i due non facevano alcun riferimento in merito. Così le notti successive si ripeté la stessa favolosa situazione: ci coricavamo tutti insieme e dopo circa mezz'ora, quando i compagni di tenda erano tra le braccia di Morfeo, iniziavamo a stuzzicarci, a giocare con i vogliosi sessi e finivamo poi a scopare in giro per il campeggio. Una volta sui giochi del parco, una volta in spiaggia, una volta per strada. Oggi ...
    ... posto era buono per sfogare la nostra voglia. Qualche volta rischiammo di essere visti e un paio di volte continuammo a scopare anche se qualcuno ci stava guardando. Eravamo veramente due maiali in calore!
    
    La vacanza purtroppo giunse al termine.
    
    Nei mesi successivi continuai a frequentare Marina.
    
    Ci si dava appuntamento per andare al cinema, o al lago o ad uno spettacolo ma non capitava mai che giungessimo a destinazione.
    
    Marina trovava sempre il modo, indossando una gonnellina corta che iniziava ad agitare per farsi aria, o scoprendosi fino a farmi ammirare la bella figa, o tirandomi fuori l'uccello mentre guidavo ed iniziando a spompinarlo, di farmi fermare per iniziare a scopare forsennatamente, ovunque ci trovassimo.
    
    Capitò talvolta che, dopo lunghe cavalcate e per farmi desiderare, togliessi l'uccello dalla sua figa e mi allontanassi da lei.
    
    Marina mi rincorreva e una volta raggiunto, si infilava l'uccello in bocca ed iniziava a spompinarlo con foga, leccandolo tutto e una volta portatomi all'orgasmo, bevendo tutta la copiosa sborra chele piaceva chiamare con il termine di cremina.
    
    Purtroppo l'estate finì e gli esami dell'università in città diverse e lontane ci impedirono di continuare a frequentarci. Poco alla volta ci perdemmo di vista.
    
    Ogni tanto ripenso con desiderio a Marina, quella bellissima estate e alle bellissime e interminabili scopate fatte insieme.
    
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