1. Il ricatto di una giovane moglie


    Data: 20/10/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Notorius, Fonte: RaccontiMilu

    Ci sono molti modi per cui una donna scopre la sua indole ad essere dominata. Per esperienza personale di solito è frutto di noia e insoddisfazione.
    
    Vivere per marito e spesso figli senza venire riconosciuta come femmina, bensì solo come moglie e mamma. Non essere ascoltata quando si tenta di far emergere con il proprio coniuge o fidanzato, la voglia di qualcosa di diverso, che sia da sprone per entrambi.
    
    Un’altra motivazione è quando una donna seppur ascoltata dal suo uomo, trova il suo compagno inadeguato nel nuovo ruolo autoritario. Lei si accorge quanto vorrebbe un uomo sicuro e mentalmente forte, ma il suo compagno non le trasmette questo.
    
    Oppure può esserci il caso di un fatto che sconvolga la vita di una donna da cui lei trae nuovi convincimenti della sua personalità.
    
    Questo racconto si inquadra proprio nell’ultimo caso citato. Mi fu scritto da una mia lettrice con cui è nata poi una bella storia.
    
    Incredibile come la vita possa cambiare in pochi attimi, come una coppia che si conosce da anni e che ha creato un progetto importante come una famiglia, possa scoprirsi diversa e per alcuni versi sconosciuta.
    
    Monica ha 34anni ed è felicemente sposata con Paolo da 7. La loro unione già datata da un lungo fidanzamento, ha partorito un bimbo di 5 anni che entrambi amano tantissimo.
    
    E’ infermiera diplomata e lavora presso uno studio medico privato convenzionato con l’ ospedale della sua cittadina. Lo studio si occupa di surrogare il pronto soccorso ...
    ... dell’ospedale nei casi meno gravi come ferite e contusioni. è diretto da un medico di 68anni che verrà presto avvicendato.
    
    La famiglia è serena ed economicamente sana in quanto Paolo ha messo gestisce una piccola azienda di costruzioni edili molto stimata nella zona.
    
    Nello studio medico è affiancata da altre due infermiere. Nella rotazione di orario quella sera tocca a lei la chiusura alle 20, sarà il marito come al solito a passare a prenderla per il ritorno alla loro villetta edificata alle porte della cittadina.
    
    Come sempre alle 1830 tutti se ne vanno lasciando la ragazza sola con gli ultimi pazienti. Quel giorno la sala attesa si è svuotata presto e Monica sta finendo di medicare una giovane donna con leggere ustioni, regalo di un forno mal approcciato.
    
    Spera di cavarsela in fretta così da avere un’oretta tranquilla per andare in internet a cercare informazioni sulla prossima vacanza estiva, è già giugno inoltrato ed il tempo stringe.
    
    Sta finendo la medicazione quando sente il citofono all’entrata, come sempre apre in modo automatico imprecando dentro di se per l’ospite inopportuno.
    
    Terminato di medicare la ragazza, le chiede gentilmente di far entrare chi sta aspettando in saletta.
    
    Dopo pochi attimi due uomini con espressioni non propriamente rassicuranti fanno capolino nello studio.
    
    “Buongiorno dottoressa, il mio amico si è ferito ad una gamba”
    
    Colui che ha parlato è basso, tarchiato e sovrappeso, mentre il ferito è di corporatura robusta e muscolosa. ...
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