1. Un amico ritrovato


    Data: 26/10/2017, Categorie: Etero Autore: Jimpoi, Fonte: RaccontiMilu

    Mi stavo gustando la mia granita seduta al tavolino del bar-gelateria del paese in collina dove passavo le mie estati fin da quando ero bambina. Da piccola passavo l’intero periodo estivo, mentre da quando avevo iniziato a lavorare, solo il breve periodo delle due settimane di ferie.
    
    Faceva molto caldo ed il locale era molto affollato, quindi non feci molto caso al ragazzo che entrò e si avvicinò al bancone, chiedendo a Mario, l’anziano proprietario: «Un birra, grazie».
    
    Si voltò sorseggiandola, gli diedi un occhiata veloce: era un bel ragazzo, alto biondo con gli occhi verdi. Aveva qualcosa di familiare, ma non riuscivo a capire cosa.
    
    Quando mi vide, fece un gran sorriso, poi si avvicinò e mi disse: «Bianca? Quanto tempo!».
    
    «Scusa, ma non riesco proprio a ricordarmi dove ci siamo già visti», risposi dubbiosa.
    
    «Sono Danilo. Non ti ricordi?».
    
    In quel momento ricordai chi era: Danilo, il mio amico inseparabile nelle vacanze in campagna.
    
    «Wow! Quanto sei cambiato! Non ti riconoscevo più! Saranno quasi vent’anni che non ci vediamo!», risposi alzandomi e abbracciandolo. L’ultima volta che ci eravamo visti avevamo 10 anni e lui era un bambino grassottello e non di certo bello come adesso.
    
    Si sedette al tavolino con me e ci mettemmo a parlare di quello che facevamo ora.
    
    Poi, ovviamente, iniziammo a ricordare i momenti spensierati delle nostre vacanze: «Ti ricordi quando abbiamo rubato le ciliegie a Beppe. Ci ha beccati, ma non ha detto niente ai nostri ...
    ... genitori, che brav’uomo», disse Danilo, ed io risposi: «Certo! Meno male, se no sai che guai ci avrebbero fatto passare?. E invece ti ricordi quella volta che sei caduto in bici, non volevi dirlo a tua madre e sei venuto a medicarti da me? Che ridere».
    
    «Si ho ancora la cicatrice sul ginocchio! Ce l’hai ancora la casa? Noi l’abbiamo venduta visto che non venivamo più».
    
    «Si, io si. Ed è ancora tale e quale a come l’hai vista quel pomeriggio».
    
    «Mi piacerebbe rivederla, sai?», mi chiese Danilo.
    
    «Certo! Andiamo, tanto la granita l’ho finita», risposi io mentre lui beveva l’ultimo sorso di birra.
    
    La mia casa era poco distante, quando entrammo Danilo esclamò: «È davvero come vent’anni fa!»
    
    «Te l’avevo detto, anche camera mia è sempre uguale».
    
    Aprii la porta della camera, ci sedemmo sul letto e Danilo, guardandomi mi disse: «Ti sei fatta proprio una bella ragazza, sai?».
    
    «Anche tu. Dal bambino cicciottello sei diventato proprio un bel ragazzone».
    
    Danilo improvvisamente si chinò a baciarmi. Mi colse così alla sprovvista che ricambiai il bacio con la stessa intensità senza pensare a quello che stava succedendo. La sua mano iniziò a palpare la mia seconda di tette, poi Danilo disse, con la voce carica di eccitazione: «Le tue tette sono fantastiche! Fammele vedere!».
    
    «Si! Spogliami!», gemetti io eccitata. Mi tolse velocemente la maglietta e quasi mi strappò il reggiseno.
    
    Si buttò avido a leccare i capezzoli già duri, io reclinai la testa e gemetti di piacere. ...
«12»