1. Una storia rustica


    Data: 13/10/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Incesti Sesso di Gruppo Autore: Key_Seven, Fonte: RaccontiMilu

    ... cambiatevi e ci vediamo fra un ora per il pranzo. Il bagno è in fondo al corridoio’ detto ciò uscì di casa, arrivò con grandi falcate al capanno degli attrezzi, sprangò la porta col lucchetto e certo che i due non potessero vederlo se lo tirò fuori dai pantaloni.
    
    Era durissimo, fremeva, la cappella quasi gli bruciava per il desiderio.
    
    Si afferrò con la mano quel lunghissimo uccello e senza freni si masturbò a tutta forza…. pensando ad Ornella.
    
    Ornella e Matteo decisero che visto il caldo bisognava darsi una bella rinfrescata e così il ragazzo andò in bagno e denudatosi si fece una bella doccia fresca.
    
    Non trovando accappatoi prese l’unico asciugamani che c’era in bagno e se lo legò in vita quindi andò in camera della madre.
    
    Entrò ‘Mamma hai già tirato fuori i jeans puliti dalla valigia’.
    
    ‘Si eccoli’ disse lei.
    
    Lui si sfilò dalla vita l’asciugamani e il suo lungo uccello si spalancò in tutta la sua potenza agli occhi della madre. Non era duro, anzi il contrario ma nonostante ciò Matteo aveva comunque un uccello che molti attori di film porno gli avrebbero invidiato. Ornella spesso si sforzava di non fissarlo perchè quella mazza era davvero una meraviglia della natura che anche ‘a riposo’ gli sbatteva allegramente sul ginocchio.
    
    Spesso Ornella si era domandata se il ragazzo fosse consapevole di avere un cazzo tre volte lungo quello di un uomo normale ma non aveva mai trovato la forza di toccare l’argomento col figlio. Lui come sempre faceva si spogliava ...
    ... tranquillamente davanti a lei e non pareva provare alcun imbarazzo a tabù.
    
    Era un ragazzo semplice, e Ornella era certa fosse ancora vergine e probabilmente non si era ancora reso conto delle dimensioni generose di tanto uccello. Forse per lui era del tutto naturale e lei non aveva mai nemmeno osato parlare di quel ‘problema’. Spesso però si era chiesta se da buona madre sarebbe stato doveroso parlare col ragazzo, prepararlo in tal senso ma lei povera Ornella era così pudica che davvero non riusciva a dirgli ‘dobbiamo parlare del tuo cazzo o pisello o pene o comunque lo si voglia chiamare’ Non ci riusciva e sentiva tutta la colpa di non aver a sufficienza preparato il figlio alla vita domandandosi con paura cosa sarebbe successo quando il giovane ragazzo avesse mostrato quel lungo e inesperto arnese ad una donna.
    
    Tutto ciò che poteva fare era proteggerlo come aveva già fatto in mille altre occasioni. ‘E quando sarà il momento speriamo lo faccia con una donna che faccia l’amore con lui senza farlo sentire un mostro’.
    
    Ornella in questo senso aveva avuto una grossa esperienza personale proprio col padre del ragazzo. Anche lui aveva una di quelle mazze fuori scala che aveva poi lasciato come eredità genetica al ragazzo. La prima volta era stato un disastro. Quando il marito l’aveva penetrata le era sembrato che stesse per uscirle dalla bocca e il dolore mentre la sua vulva si fratturava incontenibile… da svenire. Certo dopo poco tutto il dolore era diventato piacere un ...
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