1. Il Sicario cap 2 - Collana Il Dravor Vol. IV


    Data: 13/10/2018, Categorie: Dominazione / BDSM Autore: Koss, Fonte: EroticiRacconti

    Isabella, Aro e la megera – qualche mese prima
    
    Aro non ci mise molto a farla diventare la sua marionetta. Isabella dopo qualche incontro con il suo Padrone faceva tutto quello che Aro desiderava. Era stato semplice, se lei non era pronta ad ubbidire veniva punita, se ubbidiva Aro la gratificava chiamandola troia, cagna e puttana. Isabella preferiva essere insultata piuttosto che essere frustata. Lui stava attento a non colpirla sul volto, ma se necessario la segnava dove gli pareva e la colpiva sulle parti molli. Usava le mani, la frusta, le verghe, la cera e gli aghi. Isabella si rassegnò ad ubbidire prontamente, ci mise poco a capire che se si ribellava veniva punita e poi comunque faceva quello che lui voleva. Tanto valeva farlo immediatamente.
    
    Una parte importante nell’educazione di Isabella la ebbe la serva e schiava di Aro. Era una megera sui cinquanta anni, grassa e cattiva, si chiamava Onna.
    
    Onna riceveva Isabella nel soggiorno della casa di Aro. Se non aveva ricevuto disposizioni diverse la faceva spogliare, Isabella poteva tenere solo le scarpe, riponeva i suoi abiti in un armadio, poi Onna l’ammanettava con i polsi dietro la schiena, le metteva un collare e quindi tirandola per il guinzaglio l’accompagnava sul retro, nella sala che Aro aveva attrezzato per i suoi incontri con Isabella. Qui Onna agganciava il guinzaglio al muro e di solito la lasciava lì, ad attendere il Padrone.
    
    Aro arrivava dopo qualche minuto o anche dopo molto tempo, non era raro ...
    ... che la facesse aspettare anche più di un’ora in piedi e ferma nella sala. Era la peggiore delle umiliazioni, lui a volte la faceva andare a casa sua e poi neanche la usava.
    
    La sala aveva un letto, un paio di poltrone, un mobile in cui Aro teneva tutte le attrezzature del caso, un cavalletto e tanti ganci sulle pareti.
    
    Onna la faceva sentire meno di un verme, una schiava di rango infimo che le ordinava di spogliarsi e spesso l’esaminava come una vacca. A volte davanti ad Aro, a volte da sola. Isabella non sapeva, quando Aro non c’era, se lei agiva per ordine suo o si prendeva autonomamente licenza di agire. Ma Aro le aveva fatto capire che doveva ubbidire ad Onna ed Isabella si era adeguata.
    
    La serva a volte la portava nella sala, la rendeva innocua legandole i polsi ad un gancio che scendeva dal tetto e le caviglie a due ganci fissati al pavimento, con le gambe larghe. Poi l’esaminava.
    
    La pratica era iniziata dopo che Onna, alla presenza di Aro, l’aveva inanellata. Era stata legata ai ganci del muro, braccia e gambe larghe, la terza volta che si era recata dal suo Padrone. Quella volta Onna le aveva anche messo una ballgag in bocca, non volevano sentirla strillare, e poi, mentre Aro si sedeva in poltrona per gustarsi lo spettacolo, aveva iniziato il suo lavoro.
    
    Isabella quando capì cosa stava per succedere cercò di gridare e iniziò a dimenarsi, ma non era possibile fare niente.
    
    - Stai ferma stupida – l’irrise Aro, - se ti agiti rischi di farti male. Se invece ...
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