1. LA STAGISTA NEL MIO UFFICIO


    Data: 10/10/2018, Categorie: 69, Erotici Racconti Etero Autore: paco, Fonte: RaccontiMilu

    ... sborrarle in bocca non poteva aspettare) e quindi mollò tutto perchè le era finito di traverso. Mi stava uccidendo, non aveva mai odiato alcuno come in quel momento (spesso era molto irruente). L’afferrai per le braccia con forza per farla calmare, la stesi sul letto e la spogliai della camicetta. Ero stato talmente veloce che non aveva avuto il tempo di spogliarsi e si era sporcata con il mio sperma.
    
    Cominciai a leccarle i seni da sopra il reggiseno e stesso con la bocca glielo abbassai, in modo da afferrarle prima un capezzolo, poi l’altro, tra le labbra e succhiare forte. Si calmò e con le mani si sbottono la gonna rimanendo in mutande. Allora io mi alzai da lei, mi sedetti al suo fianco e cominciai ad accarezzarla con la mano, fino a far uscire allo scoperto il suo folto pelo nero. Mi chinai sulla sua figa e cominciai a baciarla mentre lei con le unghie mi graffiava la schiena, così mi stesi anch’io sul letto, sempre con la faccia rivolta alla sua femminilità, in tal modo si trovò i miei coglioni a portata di bocca… Dopo la mia sborrata ancora si doveva riprendere il mio cazzo…, così, sporco ancora del mio sperma, se lo porta di nuovo in bocca e pian piano sento che riprende vita.
    
    Più lecca più con la lingua le penetro la figa e più la sento eccitata (stringe le gambe sempre più forte intorno alla mia testa. Non ho la forza di venire ancora, sento solo qualche gocciolina uscirle nella bocca, questo fu buono perchè riuscii a continuare quel 69 fino a quando non ...
    ... arrivò ad eccitarsi tanto che mollò il mio cazzo dalla bocca e mandò un urlo in contemporanea ad una fuoriuscita di piacere che mi avvolse tutto il viso. Ormai lei era tutta bagnata, io nuovamente eccitato, così mi voltai verso di lei, la feci stendere a pancia all’aria e mi stesi in modo da penetrarla… Un coltello caldo nel burro, appena mi appoggiai con la mia verga, la sentii scivolare dentro e ad ogni mio movimento sentivo il rumore del mio cazzo nei sui liquidi.
    
    Le bocche e le lingue ormai andavano a tutto sprint… continuò un bel po’ che quando stavo per venire lei mi disse che voleva vedere la mia sborrata, così fuoriuscii da lei e con un solo getto la ricoprii per bene del mio liquido bianco. Per pulirsi usò le mani che si portò alla bocca, non potendo lavarci ci sciacquammo alla meglio, ci rivestimmo (sconvolti) e ci avviammo in ufficio.
    
    Arrivati trovammo Enzo che ci aspettava (non aveva le chiavi) incazzato perchè per aspettarci fuori la mensa era rimasto a digiuno. Ce lo disse, ci guardammo e ci facemmo una risata che lui non capì “C’era tanta folla alla posta che…” Salimmo in stanza e mi accorsi della macchia sulla camicetta di Ilenia, anche lei, ma ogni tanto notavo che con il naso l’annusava, chiudeva gli occhi e fantasticava. Possibile che Enzo non si sia accorto di nulla, entrambi odoravamo l’uno del sesso dell’altra, Ilenia non si era neppure potuta mettere a posto con i capelli e il trucco…
    
    A fine giornata, tempo di saluti con Ilenia, l’abbracciai e ...