1. Chiacchiere coniugali


    Data: 08/10/2018, Categorie: Anale Tabù Sesso di Gruppo Autore: Bradi77, Fonte: xHamster

    "..
    
    .vuol dire che non te ne frega un cazzo, di me
    
    ", conclude la frase lei: la mormora, mettendoci giusto un po' di asprezza sulle due zeta di cazzo. Fa un tiro nervoso di sigaretta, mi sputa il fumo in faccia senza guardarmi, l'unghia laccata dell'indice della mano destra che va a cercare degli invisibili granelli di polvere sul tavolo in vetro. Tra gli occhi, alla radice del naso, è comparsa una ruga che raramente fa capolino: posso rimirarla soltanto quando lei è davvero molto, molto incazzata, gente. In genere, quando quella ruga compare, reagisco chiudendomi nell'armadio, tremante di terrore.
    
    Nah, esagero. Però quella ruga non è mai un buon segno, ve lo assicuro.
    
    Comunque decido di ribattere: non sono stato io, a cominciare questa conversazione. Posso mentire a chiunque, sugli argomenti più svariati, ma io a mia moglie non mento. Mai. Se mi fa una domanda, io le rispondo, e le rispondo con la massima sincerità. Io, alla donna che ha deciso - volontariamente! - di vivere con me accanto non mento: non se lo merita.
    
    Il rispetto, maledizione. Il rispetto prima di tutto.
    
    Tiro un sospiro, e ribatto.
    
    "No, Cla. Vuol dire che m'importa così tanto, di te, da tenere sempre presente che sei una persona, e che non sei roba mia".
    
    "Un bel modo per dire che tu sei roba tua, non mia, e che tu le altre te le scoperesti. E che non te ne fregherebbe un cazzo, se io mi scopassi degli altri, perché per te la cosa più importante è scoparti altre".
    
    "Certo: io sono ...
    ... roba mia, anche se vivo con te. E certo: mi scoperei un sacco di altre donne. Ma proprio un sacco. E' da quando ho compiuto tredici anni che vorrei scoparmi un sacco di donne. Ma no, scoparmi altre non è affatto la cosa più importante, per quanto l'idea stuzzichi".
    
    "Lasciami e scopatele, allora. Nessuno ti trattiene".
    
    "Tu, mi trattieni. Ma perché lo voglio io, mica perché lo vuoi tu".
    
    "Stronzo".
    
    "Possessiva del cazzo".
    
    "Non ti faccio scopare per mesi, non ti faccio. Stronzo".
    
    Cinque minuti dopo, dopo essersi infilata da sola il mio cazzo nel culo, mi cavalcava al piccolo trotto, ansimando, le gote arrossate, le vene sul collo in risalto. La mano destra frugava nel nido irsuto in mezzo alle sue gambe, strofinandosi la clitoride tumida. Di tanto in tanto lanciava un gemito, spingendosi dentro il mio cazzo sino a fine corsa, la schiena inarcata, la figa spalancata rivolta al mio viso: muoveva le dita in circolo sul bottoncino roseo affiorante dai peli neri, e mi schizzava con un rumore acquoso dell'urina sulla pancia, sul petto e sul viso: io raccoglievo con le dita quelle gocce calde e profumate, portandomele alla bocca, godendo del suo sapore segreto.
    
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    La notizia riguarda una coppia di cinquantenni che in un club (uno di quelli in cui si entra tipo con un plug già nel culo, per intenderci) si è inaspettatamente trovata davanti alla figliola, che era lì a giocare lo stesso gioco che erano andati lì a giocare i suoi ...
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