1. 8 – Forica: Bianca ne ha voglia


    Data: 08/10/2018, Categorie: Etero Autore: 1948, Fonte: RaccontiMilu

    Bianca voleva farci vedere la sua pancia che cresceva ma non era ancora visibile al di sopra dei vestiti. Era bellissima e la gravidanza l’avrebbe resa ancora più bella. La sua pelle era normalmente luminosa ed ora lo sarebbe diventata maggiormente. Che bello!
    
    Forica era già eccitata all’idea di vedere la pancia di Bianca.
    
    Io non resistevo alla stessa voglia. L’avevo ingravidata e teneva dentro mio figlio.
    
    Non so il perché, desideravo scoparla. Ne parlavo con Forica ed anche lei, dalla voce, capivo che era eccitata.
    
    “Non mi è mai capitato di toccare con le mie mani la pancia di una donna incinta” mi diceva “Le altre amiche mi raccontano di esperienze varie ma tutte in modo pudico, come ci fosse qualcosa di misterioso e fanno fraintendere tante cose”
    
    La mia mente era distratta dalle sensazioni che immaginavo già nell’entrare in una donna gravida. L’avevo fatto tante volte con Bianca ma questa volta era diverso. Il vederla gravida, sapere che la sua figa era pronta a ricevermi, che il suo seno era cresciuto, che la sua pelle aveva un odore diverso, che sarebbe stata più bella, che il figlio era mio e che Forica lo ignorasse. Tutto ciò mi aveva ingrossato il cazzo che già da prima di pranzo non stava più negli slip.
    
    “Forica, tu come ti senti? Ti eccita il sapere che tra poco vedrai Bianca nuda tutta per noi? Sarà una meravigliosa donna di piacere!”
    
    “Si, sto morendo lentamente dalla voglia di vederla, toccarla e leccarle tutto il corpo. Mi sto sciogliendo e ...
    ... il mio perizoma è già fradicio”
    
    “Allora toglilo. Così riceverai Bianca con tutti gli onori” risposi
    
    Si tolse immediatamente il perizoma. Durante questa operazione ho visto la sua figa lucida di umori. Le sue dita passavano e ripassavano sulle labbra esterne per constatare la quantità che ne fuoriusciva.
    
    Gli occhi truccati con fondotinta scuro esaltavano il colore delle pupille.
    
    “Se vado in facoltà così conciata mi violentano”
    
    Arrivò verso le tre del pomeriggio.
    
    Il suo cappotto chiuso era scuro e lasciava vedere le gambe inguainate da calze a rete ed un reggiseno rosa tenue bordato da un pizzo nero alto.
    
    Si teneva il cappotto e come non mai lo teneva chiuso pur stando in una casa che lei ben conosceva dove si poteva sentir libera come lo è stata alte volte.
    
    I capelli erano raccolti dietro la testa formando una sagoma di banana lasciando il collo nudo. Alle orecchie dei pendenti di cristalli che arrivavano quasi a toccare le spalle. Al collo un collare aderente di brillanti largo due dita e nello stesso tono un braccialetto a due giri al polso.
    
    Le scarpe con il solito tacco da dieci.
    
    Era un chiaro messaggio: “sono vostra schiava”
    
    “Ciao. Come stai amore?” baciandomi profondamente con la lingua riversandomi un po’ della sua saliva sulla lingua.
    
    Rivolgendosi a Forica
    
    “Oh amore caro! Come stai? Ti vedo in gran forma! Ti sei preparata per me? Spero di si perché ho una gran voglia di tutti e due”.
    
    Le sue mani scorrono sulla mia camicia e sul ...
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