1. La Finestra


    Data: 07/10/2018, Categorie: Autoerotismo Etero Sensazioni Autore: Melagrana_di_Ade, Fonte: RaccontiMilu

    Chiudo la levetta del rubinetto. L’acqua tiepida interrompe la sua corsa lungo il tubo in acciaio e si ferma.
    
    Sono sola in casa, stranamente, e ne ho approfittato per rilassarmi.
    
    Mi avvolgo in un morbido asciugamano azzurro di cotone spesso, non amo la consistenza viscida degli asciugamani in microfibra. Sono vecchio stile, mi piacciono vaporosi e morbidi, con quel profumo di bucato pulito e bagnoschiuma appena lavato. Respiro il mix di talco e fresia che si unisce sulla mia pelle.
    
    E’ rilassante, ma allo stesso tempo mi da una scarica di adrenalina.
    
    Mi asciugo con cura, passando la stoffa spugnosa sul corpo. Prima le spalle, il collo, la schiena con qualche acrobazia, l’incavo tra i seni, la pancia, per poi scendere lentamente sulle cosce, le natiche, ginocchia, caviglie e infine i piedi.
    
    Prendo un barattolo di crema esfoliante al burro di nocciola. Ha un profumo molto tenue e dolce. Ripasso le mani sul corpo, sfregando delicatamente perché la crema granulosa faccia il suo effetto, concentrandomi in particolare sulle gambe e le braccia. Ci sono i residui di abbronzatura da eliminare un po’ per volta, cancellando i segni che dividono il mio corpo in zone chiare e scure.
    
    Mi dispiace rinunciarci, mi piacciono le spalle di un bel colore dorato e lo stacco evidente con i miei seni chiari, diafani.
    
    Prendo una spugna inumidita e mi massaggio con cura per rimuovere la crema, infine completo il tutto con qualche goccia di olio di mandorla.
    
    E’ un procedimento ...
    ... lungo, ma mi piace. E’ il mio modo per coccolarmi e la mia pelle ne trae immediato beneficio. E’ morbida e profumata, proprio come piace a me. Mi sento immediatamente rilassata e ricettiva, come se tutto il mio corpo si fosse liberato della patina di grigiume quotidiano.
    
    Mi guardo nello specchio.
    
    So di avere un fisico pieno, burroso e femminile. La curva del seno che prosegue lenta e sinuosa sulla vita più stretta, per poi puntare dolcemente verso il cuore della mia femminilità.
    
    Forse uno spiffero d’aria, o forse l’eccitazione che sale, i miei capezzoli si induriscono. Emergono svettanti e aguzzi, la punta rosata su una piccola montagnola più scura e l’areola color caffelatte intorno.
    
    Con le mani ancora unte di olio idratante, mi massaggio lentamente il seno, soppesandolo. Ne sono orgogliosa, anche se normalmente lo nascondo, quasi a vergognarmi di avere forme da donna.
    
    Scivolo verso il basso, accarezzando la pancia e indugio qualche secondo sulla sommità del pube, ma senza scendere.
    
    Non ancora.
    
    Posso avvertire quel languore che comincia a salire dal punto nevralgico del mio corpo verso l’intestino, invadermi le viscere ed esplodere in piccole contrazioni.
    
    Non ancora.
    
    Esco dal bagno, nuda, e mi dirigo verso la camera da letto.
    
    La stanza affaccia su una strada trafficata, di fronte al mio condominio ce n’&egrave uno gemello. Nell’appartamento prospiciente il mio so che c’&egrave un uomo. L’ho visto passare diverse volte davanti alla finestra. Tra i ...
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