1. Romanzo storico 3


    Data: 03/10/2018, Categorie: Incesti Autore: Troy2a, Fonte: EroticiRacconti

    Elena Scalzi Tornabuoni entrò nella stanza dove Lorenzo e Giuliano de Medici dormicchiavano, senza bussare. I due giovani provarono a coprirsi come meglio potevano: la calura estiva era tale che avevano indosso solo le mutande.
    
    “Oh, quante storie! Tranquilli, cugini; che non sarete i primi uomini che vedo a dorso nudo!”
    
    Elena era una donna piuttosto chiacchierata, a Firenze. Di costumi facili e senza ipocrisie, aveva dovuto fare spesso i conti con la curia e la magistratura, per nulla teneri nei confronti di chi non si curava di nascondere le proprie marachelle. Non che gli uomini di chiesa fossero scevri da certe pulsioni, anzi, ma l'importante era tenere il tutto nelle segrete delle proprie camere.
    
    I due Medici, abbassarono le difese.
    
    “Sei venuta sola?” chiese Lorenzo.
    
    “Ti pare che una donna si muova da sola da Firenze fino a Careggi? Mi ha accompagnata mio marito!”
    
    “Ah! E dov'è ora, di grazia?”
    
    “Di sicuro avrà trovato una servetta a cui darlo, o un paggetto da cui prenderlo! Lo conoscete, no? Lui non fa tanta differenza! Ah, però!” esclamò, quando lo sguardo cadde sul cazzo di Giuliano che faceva capolino attraverso la fessura delle mutande.
    
    “Sbaglio, o hai appena detto di aver già visto altri uomini nudi?”
    
    “Ho detto di aver visto uomini a torso nudo... Ma, sì, ne ho visti di uomini nudi e non pochi. Ma devo dire, cugino, che hai una bella sberla tra le gambe. E tu, Lorenzo? Sei messo come tuo fratello, o ce l'hai normale?”
    
    Per tutta ...
    ... risposta, Lorenzo sfoderò il suo attrezzo e lo porse alla vista della cugina.
    
    “Più corto, mi pare. Ma forse più grosso: comunque un cazzo di tutto rispetto! Ora, le cose sono due: o me li fate provare prima e poi parliamo, oppure parliamo, ma dopo mi fate un servizio come si deve.”
    
    “Cugina, con la vostra esperienza mi insegnate che viene prima il dovere e poi il piacere.”
    
    “E sia! Purché il dovere non si dilunghi troppo. Prima dell'imbrunire dovremo far ritorno a Firenze e quel che ho visto vorrei avere il tempo di godermelo.”
    
    Così Lorenzo mise a parte la cugina di quei fatti, di cui, peraltro, lei non era del tutto all'oscuro. Ossia di come i Medici avessero nemici sia fuori che dentro Firenze e di come enormi e nere nuvole si stessero addensando sui loro capi.
    
    “Ora, cugina, voi dovrete essere i nostri occhi in quegli angoli dove i nostri uomini non arrivano.”
    
    “Ma soprattutto, dovrete essere capace di intercettare e neutralizzare almeno parte di quelle minacce. E se vi riesce, magari volgerle a nostro favore.”
    
    “Santi lumi! Chiedete mica poco. I vostri nemici hanno orecchie che vedono ed occhi che sentono: dovrò usare altre armi per ottenere quel che mi chiedete.”
    
    “E non mi pare che quelle armi a voi difettino!”
    
    “Si tratterà di usarle bene. Papa Sisto aspetta solo una mossa falsa per scomunicarmi. E immaginate quale sarebbe la sua gioia, se in un colpo solo potesse scomunicarci tutti e tre?”
    
    “Pensiamo positivo, cugina. A proposito di quelle armi di cui si ...
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